Calendario Verde di Luglio – un prato verde anche in estate

Ecco il calendario verde per il tappeto erboso di luglio 2023, sviluppato dai nostri agronomi del settore giardinaggio.

[Clicca qui per scaricare il calendario verde di Luglio senza leggere l’approfondimento]

Le alte temperature e la mancanza di acqua mettono il nostro tappeto erboso e le piante sotto un forte stress durante il mese di luglio. È importante adottare le giuste precauzioni per assicurare una corretta manutenzione. Prima fra tutti, è importante alzare l’altezza di taglio di almeno 1 cm rispetto alla primavera, mantenendo i tappeti erbosi ricreativi e ornamentali a un’altezza di almeno 5 cm e quelli a uso sportivo a un’altezza di almeno 3 cm.

 

Calendario verde di Maggio 2023: consigli per un prato verde e sano

Chiazze secche (dry spot) su tappeto erboso, come risolverle

Le chiazze secche localizzate, dette anche dry spot o dry patch, colpiscono i tappeti erbosi di tutta la Penisola e non sempre sono facili da eliminare.
Cosa sono e come riconoscere le chiazze secche (o dry spot/dry patch) su tappeto erboso, come trattarle e prevenirle ecco di cosa parleremo in questo nuovo articolo dei tecnici agronomi.

Vi siete mai chiesti perché alcune chiazze di erba diventano marroni mentre l’erba circostante rimane verde?

Il tappeto erboso può diventare marrone e secco per molte ragioni, ma una causa più comune di quel che si pensa è il dry spot o macchia secca localizzata. Le macchie secche localizzate possono svilupparsi per diversi motivi ma, quello a cui fare più attenzione, è quando il terreno diventa idrorepellente. In questo modo l’acqua non riesce a bagnare il terreno, l’erba appassisce e alla fine diventa marrone.

Che aspetto hanno le macchie secche e come identificarle?

Il termine “chiazza secca” descrive la formazione di un’area secca sul prato in cui l’erba diventa scolorita (e talvolta muore) a causa della mancanza di umidità. Tuttavia, la chiazza secca non è la stessa cosa di un suolo secco normale.

Esteticamente si tratta di chiazze marroni e spesso isolate di erba morente, circondate però da erba viva. Piccole aree di suolo secco sono abbastanza comuni, ma dopo una pioggia o con l’irrigazione queste si riprendono completamente. Il dry spot, invece, non si risolve così.
Spesso, quando si va a irrigare il prato, si nota che l’area è idrofoba e non permette all’acqua di penetrare nel terreno. Al contrario, appaiono pozzanghere o gocce d’acqua che, anziché diffondersi, permangono sul suolo. È come se un residuo ceroso impedisse l’infiltrazione dell’acqua nel terreno.

dry spot acqua in suolo idrofobico

Cosa sembra una macchia da Dry Spot, ma probabilmente non lo è?

– Macchie di urina di cane o di gatto o persino versamenti di carburante
– L’imbrunimento del tappeto erboso causato da parassiti che mangiano le radici (ad esempio Popillia japonica) o da malattia fungina
– Stress termico o da siccità prolungata
– Irrigazione mal funzionante
– Concimazione errata con cui si è bruciato il prato

La differenza tra le macchie di cui sopra e quelle idrofobiche è che le macchie idrofobiche non permettono all’acqua di essere assorbita nel terreno. È più probabile che le gocce d’acqua si accumulino in superficie piuttosto che penetrare nel suolo. La prova del nove per identificare una chiazza idrofobica consiste nell’osservare bene il suolo quando si irriga: se l’acqua, invece di venir assorbita dal terreno, scivola via in gocce tonde, saremo in presenza di dry spot.

Quali sono le cause delle macchie secche localizzate?

In determinate condizioni si può formare un rivestimento ceroso intorno alle particelle del terreno. In questo caso, l’acqua reagisce con il terreno proprio come fa con la carta oleata: si appallottola e non penetra. Una volta che questo rivestimento ceroso è presente, è molto difficile che l’acqua penetri nel terreno che, anzi, respinge l’acqua.

A volte chiazze di secco emergono visivamente da zone che sembrerebbero senza problema alcuno. Spesso però, vicino a tali chiazze si riscontrano:

  • Feltro
  • Malattie fungine
  • Stratificazione del suolo (superficie grossolana e in profondità più fine)
  • Scarsa infiltrazione idrica (spesso per pendii o terreno molto irregolare)

Il dry spot è una malattia?

No. La macchia secca localizzata non è un agente patogeno che infetta il tappeto erboso. Lo sviluppo delle chiazze secche di prato è dovuto alla mancanza di acqua nel terreno a causa del rivestimento ceroso idrorepellente che si è sviluppato sulle particelle di terreno sottostanti.

La formazione di idrofobia del suolo non è del tutto chiara, anche se sembrerebbe accertata una secrezione fungina (ad es. il complesso del Fairy ring) di sostanze organiche idrorepellenti che porterebbero poi alla formazione di tale strato.

Perché le macchie secche idrofobiche si sviluppano in alcune aree del prato?

Oltre alle condizioni meteorologiche, alcuni altri fattori influenzano lo sviluppo di macchie secche localizzate o dry spot:

  • Tipo di terreno – i terreni sabbiosi sono i più inclini a sviluppare macchie secche localizzate.
    Ad esempio, i putting green e i tee sono spesso costruiti con la sabbia, il che aumenta la loro suscettibilità alle macchie secche localizzate.
  • Quantità di irrigazione – Non sempre c’è la possibilità di accedere all’acqua per l’irrigazione in quantità e tempi desiderati e di cui il terreno avrebbe bisogno.
  • Feltro – il tappeto erboso che presenta un eccesso di feltro ha maggiori probabilità di sviluppare macchie secche localizzate.

Cosa fare per risolvere le macchie secche localizzate o dry spot?

Prima di tutto bisogna tenere sotto controllo le riserve di umidità del terreno, ossia cercare di non lasciare mai che il terreno si asciughi del tutto e irrigare sempre in modo uniforme; l’uso di misuratori di umidità potrebbe essere d’aiuto a tenere sotto controllo la situazione.

Il feltro e la compattazione del suolo sono strettamente legati alla prevenzione delle macchie idrofobiche e, in generale, alla buona salute del tappeto erboso e del terreno. Se pensi di avere un eccesso di feltro puoi lavorare il terreno come spiegato sotto ma anche aiutare la situazione con prodotti disgreganti il feltro come NoThatch.

Un’azione sicuramente utile è l’arieggiatura di fondo o il verticut, seguiti da un apporto di sabbia mista a sostanza organica di origine vegetale, così da controllare la formazione di feltro e ridurre la probabilità di macchie secche localizzate.

Per alleviare le condizioni d’idrorepellenza del terreno invece, l’unica soluzione è l’applicazione di agenti umettanti. Gli agenti umettanti sono sostanze che modificano la tensione superficiale esistente tra acqua e solidi, permettendo una migliore percolazione dell’acqua nel suolo.

Le macchie secche, finché localizzate, producono un danno che è prettamente estetico in quanto l’uso del tappeto erboso e la sua giocabilità non ne vengono intaccate. Diventa un problema assolutamente da risolvere quando l’idrofobia del suolo è accertata e le macchie secche iniziano a diffondersi sempre più. In questo caso, infatti, c’è a rischio la sopravvivenza del tappeto che soffre la mancanza di acqua.

Come detto sopra, c’è una forte correlazione tra dry spot e una malattia del tappeto erboso, gli anelli di fata o fairy ring. Bisogna quindi fare attenzione e osservare il tappeto erboso nel tempo; in caso di sviluppo di fairy ring, mettere in atto le opportune pratiche volte a sconfiggere il fungo. Ricordarsi inoltre che si tratta di una malattia del terreno non della pianta.

Come trattare e prevenire le macchie idrofobiche del prato?

  • Ridurre i livelli di feltro e compattazione del suolo come indicato sopra.
  • Mantenere un livello di umidità costante.
  • Un regime di concimazione appropriato, realizzato in base alle reali esigenze annuali delle piante.
  • Un’eventuale arieggiatura o altra lavorazione meccanica del terreno può aiutare l’acqua a penetrare.
  • Trattamento curativo, se possibile, nel momento in cui l’erba inizia a imbrunire ma, come sempre, un programma preventivo è molto più efficace.
  • In caso di tappeti erbosi di alto valore tecnico, si può anche pensare a cambiare il suolo, sostituendo, tramite carotatura, le parti intaccate con sabbia.
  • Aumentare l’altezza di taglio e ridurre il numero di tagli quando possibile, può contribuire a diminuire lo stress a cui sono sottoposte le piante.

Agenti umettanti per risolvere le chiazze secche del tappeto erboso

Un programma che preveda l’uso di agenti umettanti a partire da metà febbraio-marzo (a seconda dell’annata e del luogo considerato) fino a settembre-ottobre può essere molto utile per mantenere il terreno più permeabile.

Gli agenti umettanti possono essere liquidi (come Tournament ready di Underhill, la biodegradabile Yucca o il super concentrato Magnum 44 di Indigrow) o granulari e si decompongono in un periodo prestabilito; si possono anche acquistare in forma di compresse concentrate/pellet da aggiungere al sistema di irrigazione o da distribuire con uno speciale applicatore.

Hai messo in atto tutte queste pratiche ma nel mentre hai bisogno che il tappeto erboso torni subito di un bel verde splendente? Utilizza un colorante verde specifico per prato, ne esistono anche a lunga durata.

Calendario Verde di Febbraio – cosa fare in giardino a febbraio

Ecco il calendario verde di Febbraio sviluppato dai nostri agronomi per supportare i professionisti e dare consigli su tutti i lavori da fare in giardino a febbraio

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Febbraio è un mese di transizione. Nei primi giorni del mese c’è ancora una forte escursione termica tra giorno e notte che non permette il risveglio vegetativo della maggior parte delle specie. Dopo la seconda metà del mese però, l’allungamento delle giornate è più significativo così come il riscaldamento del terreno nei giorni soleggiati; indizi per la flora che è giunta l’ora di riprendere uno stato vegetativo attivo.
Per questo motivo, i nostri tecnici hanno creato una versione ibrida del Calendario del Verde mensile: consigli e prodotti per la gestione invernale delle alberature e dei problemi dovuti all’alta umidità del periodo (eccesso di lombrichi – rischio di malattie fungine) ma anche i fertilizzanti organici per un pronto risveglio di tappeto erboso e piante, da usare a fine mese.

La gestione degli alberi in inverno

L’inverno rappresenta un periodo di riposo vegetativo per moltissime specie e per questo viene spesso scelto come momento ideale dell’anno per effettuare potature e per mettere a dimora piante. Finché le temperature lo permettono e non mettono troppo a rischio la ripresa degli esemplari, anche a febbraio si possono continuare i lavori di potatura e stabilizzazione delle piante e di messa a dimora di nuove alberature. 

Potatura

Per garantire la salute dell’esemplare, prima di potare è importante: avere chiaro obiettivo e tipo di potatura (Ricostruzione – Rimodellamento – Alleggerimento – Riduzione – Allevamento – Produzione); intuire il tipo di risposta che avrà la pianta; conoscere l’età della pianta e il suo stadio di sviluppo. Scontato il consiglio: evitare le capitozzature.
Dopo la potatura, è consigliato usare un prodotto che disinfetti le ferite e prevenga l’infezione e quindi lo sviluppo di patologie e funghi. Double-D, al contrario dei mastici, lascia traspirare la ferita e svolge azione di protezione verso microrganismi patogeni.

Consolidamento alberi

Con consolidamento si intendono tutti i metodi di collegamento o supporto delle branche o fusti di una pianta allo scopo di ridurre la probabilità di cedimento e/o i danni associati a un cedimento strutturale della pianta. L’obiettivo complessivo è cercare di prevenire il cedimento della branca o della pianta intera e/o di evitare danneggiamenti a persone o cose.

Come fare ciò? Con sistemi specifici, sviluppati sulle esigenze della pianta. Gli esperti consigliano di usare sistemi in polipropilene con ammortizzatori registrati e controllati come i kit Cobra (chiedici i modelli disponibili).

Messa a dimora di alberi e piante

La messa a dimora di piante è un’operazione semplice e veloce che però dev’essere eseguita con alcune attenzioni per evitare la sofferenza e lo sviluppo ridotto dell’esemplare.

Per garantire uno sviluppo sano e rigoglioso della pianta, consigliamo, dopo aver scavato una buca della dimensione adatta alla specie e al suo apparato radicale, di distribuire un terriccio specifico per la piantumazione come Orgasyl Plantation. Questo terriccio contiene infatti concime organico per un effetto sprint iniziale e stimolante radicale Osyr che proteggerà la pianta dalle situazioni stressanti.

In caso di messa a dimora di specie di particolare valore o in condizioni sfavorevoli, si può utilizzare in aggiunta la tecnica dell’inzaffardatura(video). Tecnica agricola storica, negli ultimi anni è stato rivalorizzata anche in ambito produttivo e ornamentale. In un catino ampio creare una soluzione con Nutribio N e Idronano quindi immergerci l’apparato radicale della pianta (non ci sono pericoli di bruciature) e procedere con la messa a dimora.
Nutribio N contiene antiossidanti e lo stimolante radicale Osyr e quindi proteggerà la pianta dagli stress e ne stimolerà lo sviluppo radicale, apportando anche una piccola dose di azoto organico. Idronano, ritentore idrico biodegradabile, accumulerà fino a 700 volte il proprio peso in acqua e garantirà che la pianta non soffra anche in caso di siccità.

Uomo mette a dimora pianta in giardino

La preparazione delle piante al risveglio vegetativo

Le ultime annate italiane hanno visto un rialzo delle temperature già dalla metà di febbraio, con punte di calore straordinario raggiunte nel 2022. Aspettandoci quindi che questo trend continui, in alcune zone d’Italia, febbraio potrebbe già essere il mese per la prima concimazione del tappeto erboso e di alcune piante.

Meglio lavorare con prodotti a forte base organica (di qualità, mi raccomando) per aiutare le piante a riprendersi dall’inverno e per apportare sostanza organica al suolo che migliorerà non solo la struttura del terreno, aumentandone la capacità di gestione dell’acqua, ma stimolerà la crescita di un ambiente più sano per lo sviluppo delle piante. Si sconsigliano fortemente i prodotti con azoto organico derivato da pellami e scarti della lavorazione della pelle in quanto hanno azione nulla sul suolo e la sua salute.
Per il tappeto erboso si può utilizzare l’ammendante specifico Vegevert oppure, se si vuole apportare più azoto, il concime Ever 10 (10.2.4). Entrambi contengono lo stimolante di radicazione omologato Osyr e sono concimi biologici specifici per il prato.

Su piante e arbusti meglio prediligere Actimus che contiene anche Boro e Zinco, elementi utili per migliorare l’inizializzazione floreale e la crescita primaverile. Lo stimolante radicale Osyr avrà grande influenza nella crescita degli apparati radicali ma anche la protezione della pianta da stress e malattie.

Preparare l’orto a febbraio

In questi mesi invernali si può iniziare a preparare l’orto per la Primavera. Se ci segui da un po’ sai già quanto è importante la presenza di una buona sostanza organica nel suolo; aggiungere materia organica viva e da origine controllata (al contrario dei compost “fai da te”) permette di apportare microrganismi utili che andranno a colonizzare il suolo e, sviluppando rapporti simbiotici con le radici delle piante, le aiuteranno a svilupparsi e a essere più forti e resistenti. Vegethumus, ammendante organico con umofosfati e stimolatore di crescita radicale Osyr, permette di ripristinare la fertilità del suolo e di sostenere le piante fin dal primo giorno. Creando le condizioni ideali per lo sviluppo delle piante dell’orto.

Prevenire e curare le malattie fungine invernali

Attenzione alle malattie fungine, ancora in agguato con questi livelli di umidità.

In primis, evitare di camminare sopra il tappeto erboso quando è ghiacciato per non creare fratture alle lamine fogliari che, oltre al danno estetico, potrebbero diventare ricettacolo di patogeni e quindi di malattie primaverili.

In caso di tagli del tappeto, raccogliere sempre i residui di taglio per evitare lo sviluppo di patologie fungine. I rimasugli infatti potrebbero creare muffe e, il loro strato, prevenendo il passaggio di luce e aria sul prato, portare a malattie. Per lo stesso motivo, tenere pulito il tappeto da foglie e residui vegetali di altre piante. 

Rugiada e umidità

Nei tappeti erbosi di alto livello conviene rimuovere sempre la rugiada del mattino; questa operazione si può fare meccanicamente oppure con l’aiuto di prodotti specifici come Magnum Recoil di Indigrow. Questa miscela di coadiuvanti, agenti di diffusione e oli forma una barriera sulla lamina fogliare, contribuendo a disperdere la rugiada e ridurre lo sviluppo di malattie. 

Ridurre il più possibile l’umidità sulle lamine fogliari è fondamentale per diminuire le possibilità di sviluppo di malattie fungine invernali come Microdochium nivale, Typhula e Filo rosso. Per fare ciò, può essere utile integrare nel piano di gestione del tappeto erboso, l’uso di agenti umettanti specifici. Prodotti professionali come Magnum 44 (in pratiche bustine da 110 g) e Tournament Ready, permettono la distribuzione omogenea nel suolo dell’acqua derivata dalle piogge, evitandone l’accumulo su suoli compattati e riducendo lo sviluppo di muffe, muschio e funghi.

La cura

Cosa fare se si notano macchie tipiche delle patologie invernali del prato (quest’inverno le condizioni erano spesso perfette per lo sviluppo di Microdochium nivale)?
Senza usare fitofarmaci, la soluzione è il fosfito di Potassio. Fosfo-K stimola la protezione endogena della pianta tramite la produzione di fitoalessine (molecole ad azione fungitossica) e rende le pareti cellulari più resistenti, combattendo anche i patogeni già attivi. 

Problematiche invernali sul prato

Il lavoro dei lombrichi è fondamentale nel suolo, capita però che, per vari motivi, ci siano giardini dove la loro presenza è davvero troppo elevata e che ci si ritrovi con danni come i mucchietti di escrementi. In questi casi, si possono allontanare i lombrichi con un prodotto repellente naturale come Team Cast. Mi raccomando, usalo solamente su suolo ben bagnato (irrigazione o dopo pioggia).

Se invece il problema del tuo tappeto erboso è la colorazione dovuta alla stagione e non hai tempo di aspettare condizioni meteo migliori, puoi avere un tappeto erboso verde brillante apportando ferro a rapido assorbimento (in forma liquida). Ferplus Cu con Ferro agisce nella pianta a livello endoterapico, garantendo un assorbimento quasi immediato e risultati estetici duraturi. Grazie al contenuto in ferro, è un prodotto biologico efficace anche nel contenimento del muschio.

Vuoi muoverti in anticipo sullo sviluppo d’infestanti primaverili? In questo articolo ti spieghiamo come fare, in ottica #WeGreencare

 

Cosa fare in giardino a febbraio

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Calendario verde di Dicembre – come gestire prato e giardino in inverno

Ecco il calendario verde di Dicembre sviluppato dai nostri agronomi per supportare i professionisti del giardinaggio nei mesi invernali.

[Clicca qui per scaricare il calendario verde di Dicembre senza leggere l’approfondimento]

Temperature più rigide e sempre meno ore di luce, è arrivato Dicembre.

Spinta dal freddo invernale la flora va in riposo vegetativo, pronta a raccogliere le energie per superare gli stress da freddo e risplendere al risveglio, la prossima Primavera. Aiutiamola preventivamente donando sostanza organica di qualità in questo periodo; le piante saranno non solo più forti e resistenti agli stress ma anche più precoci nel risveglio primaverile.

Nelle zone più miti d’Italia sono ancora possibili semine tardive ma solamente con miscugli con specie selezionate per la capacità di germinare anche con temperature prossime allo zero.

Vediamo insieme ai nostri agronomi come gestire il tappeto erboso in inverno ma anche come mettere a dimora le piante e creare l’orto a dicembre. Ecco l’articolo di approfondimento del Calendario del Verde di Dicembre.

Semina del tappeto erboso a Dicembre

Dicembre non è sicuramente il mese più consigliato per procedere con una nuova semina o una trasemina.
Grazie alla ricerca, negli ultimi anni sono state selezionate varietà più tolleranti il freddo che sono in grado di germinare anche con temperature prossime allo zero termico e che vengono in soccorso dei professionisti che si trovano a dover fare semine tardive. Date le temperature e le ore di luce disponibili, una semina a dicembre è consigliata solamente nelle regioni d’Italia a clima mite e in condizioni di “urgenza”.

In semine così tardive il consiglio generale è quello di utilizzare solamente sementi di Lolium perenne che, di natura, ha tempistiche di germinabilità molto rapida.

Quando le temperature del suolo sono prossime allo zero (mi raccomando, far riferimento alle minime notturne), gli unici miscugli che hanno possibilità di germinare sono quelli contenenti Loietto annuale (Lolium multiflorum) turf type o Loietto perenne in forma tetraploide.

Vi consigliamo Winter Overseeding con il 50% di Loietto annuale turf type (con lamina fine) per semine tardive e trasemine su macroterme. Il loietto annuale ha infatti minor durata e morirà rapidamente quando le specie macroterme come gramigna si risveglieranno dalla dormienza la prossima primavera.
Per aree ad alto traffico come i campi da calcio e i campi sportivi in generale, nonché per semine con temperature prossime allo zero, è meglio usare Winter Stadium che contiene il 30% di Loietto perenne tetraploide, naturalmente più resistente e più rapido a germinare.

Dopo la corretta lavorazione del terreno (video), evitare di “spingere” con un concime starter ma piuttosto utilizzare un ammendante di qualità come Vegevert che possa non solo donare sostanza organica al terreno ma stimolare la radicazione e proteggere la pianta fin dalla nascita (grazie alla presenza della molecola Osyr).

La nutrizione del tappeto erboso in inverno

In questo periodo è sconsigliato concimare; gli elementi infatti, sarebbero difficilmente assorbiti dalle piante e rischierebbero di portare a danni successivi, come lo sviluppo di bruciature o di patologie fungine.
Per chi è in ritardo con l’ultima concimazione dell’anno si consiglia di distribuire un prodotto senza titoli alti e senza azoto a rapida cessione come l’ammendante a base vegetale Vegevert. Questo prodotto apporta sostanza organica viva e di qualità nel terreno, migliorandone non solo la disponibilità idrica ma andando a stimolare l’accumulo delle riserve nutritive della pianta. La prossima primavera, il tappeto erboso si ritroverà così con il giusto nutrimento per riprendere la stagione vegetativa e, ancor prima della prima concimazione dell’anno, avrà un risveglio anticipato. Per ulteriori approfondimenti sull’importanza della sostanza organica per le piante, leggi il nostro articolo dedicato. 

foglie ghiacciate a dicembre

Consigli per gestire il prato a Dicembre

Dicembre non è esattamente il momento per godersi il prato. Con le gelate mattutine è sempre meglio evitare di camminare sopra il tappeto erboso così da non creare fratture alle lamine fogliari che, oltre al danno estetico, potrebbero diventare ricettacolo di patogeni e quindi di malattie primaverili.

Con la forte diminuzione delle temperature e la riduzione delle ore di luce disponibili per la fotosintesi, si consiglia di mantenere il tappeto erboso ad altezze di taglio medie, intorno ai 25/30 mm nel settore ornamentale e ai 20/25 mm nel settore sportivo.
Data l’umidità del periodo, fare attenzione, quando i tagli non sono eseguiti con erba perfettamente asciutta, raccogliere sempre i residui di taglio per evitare lo sviluppo di patologie fungine. I rimasugli infatti potrebbero creare muffe e, il loro strato, prevenendo il passaggio di luce e aria sul prato, portare a malattie. Per lo stesso motivo, tenere pulito il tappeto da foglie e residui vegetali di altre piante. 

Nei tappeti erbosi di alto livello conviene rimuovere sempre la rugiada del mattino; questa operazione si può fare meccanicamente oppure con l’aiuto di prodotti specifici come Magnum Recoil. Questa miscela specifica di coadiuvanti, agenti di diffusione e oli forma una barriera sulla lamina fogliare, contribuendo a disperdere la rugiada e ridurre lo sviluppo di malattie. 

Ridurre il più possibile l’umidità sulle lamine fogliari è fondamentale per diminuire le possibilità di sviluppo di malattie fungine invernali come Microdochium nivale, Typhula e Filo rosso. Per fare ciò, può essere utile integrare nel piano di gestione del tappeto erboso, l’uso di agenti umettanti specifici. Prodotti professionali come Magnum 44 (in pratiche bustine da 110 g) e Tournament Ready, permettono la distribuzione omogenea nel suolo dell’acqua derivata dalle piogge, evitandone l’accumulo su suoli compattati e riducendo lo sviluppo di muffe, muschio e funghi.

Con temperature prossime allo zero termico è il momento di chiudere gli impianti d’irrigazione dopo averli opportunamente svuotati e puliti, così da evitare danni da freddo durante l’inverno.

Il giardino a Dicembre

Come si diceva, Dicembre e Gennaio non sono proprio i mesi ideali per godersi il giardino. Questo però non significa che non ci sia nulla da fare.

In questi mesi invernali si può iniziare a preparare l’orto per la Primavera. Si rinnova il nostro sottolineare l’importanza della sostanza organica nel suolo; aggiungere materia organica viva e da origine controllata (al contrario dei compost “fai da te”) permette di apportare microrganismi utili che andranno a colonizzare il suolo e, sviluppando rapporti simbiotici con le radici delle piante, le aiuteranno a svilupparsi e a essere più forti e resistenti. Vegethumus, ammendante organico con umofosfati e stimolatore di crescita radicale Osyr, permette di ripristinare la fertilità del suolo e di aiutare le piante fin dal primo giorno.

Questo prodotto è ottimo anche posizionato nella buca durante la messa a dimora di piante, senza problemi anche se entra a contatto con le sue radici. Dicembre, con le piante a riposo, è il momento giusto per piantare e trapiantare siepi, piante fiorite e arbusti. Grazie a Vegethumus (e allo stimolante radicale contenuto) le piante non subiranno lo stress da piantumazione e anzi, avranno una ripartenza sprint dopo la messa a dimora.

Tempo libero?
Dicembre è il periodo giusto per occuparsi della pulizia e manutenzione degli strumenti e macchinari da lavoro.

We Greencare, proteggere la pianta in maniera sostenibile

Grazie al programma We Greencare è possibile creare e gestire giardini secondo protocollo biologico o scegliere di farlo in maniera integrata, più ecosostenibile. Usando prodotti che inducono resistenza naturale nelle piante, queste saranno più forti e protette nel periodo invernale in cui sono sottoposte a diversi stress, sia ambientali che dovuti a patogeni fungini.

Il Fosfito di potassio liquido contenuto in Fosfo-K stimola la produzione di molecole di resistenza naturali dette fitoalessine che sono efficaci contro i principali patogeni fungini. Usando questo prodotto in abbinamento a Double-D si otterrà un’azione fungistatica naturale, funzionale anche a patologie fungine invernali conclamate.

È sconsigliato l’uso di microrganismi come quelli della famiglia bacillus e micorrize in quanto le temperature del suolo non sono al momento ospitali per questi esseri viventi e l’apporto sarebbe quindi inutile.

Il lavoro dei lombrichi è fondamentale nel suolo, capita però che, per diversi motivi, in giardino ce ne sia una presenza davvero troppo elevata e che ci si ritrovi con danni specifici come i mucchietti di escrementi. In questi casi, si possono allontanare i lombrichi con un prodotto repellente naturale come Team Cast. Da usare solamente su suolo ben bagnato (irrigazione o dopo pioggia).

In caso di eventi in cui è necessario avere un tappeto erboso verde brillante, nonostante la stagione, è consigliabile un apporto di ferro a rapido assorbimento (in forma liquida). Ferplus Cu con Ferro agisce nella pianta a livello endoterapico, garantendo un assorbimento quasi immediato e risultati estetici duraturi. Grazie al contenuto in ferro, è un prodotto biologico efficace anche nel contenimento del muschio.

 

calendario verde dicembre 22

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I benefici degli agenti umettanti

Gli agenti umettanti sono di vitale importanza nella gestione di un tappeto erboso di qualità e nella risoluzione di problematiche come dry spot o accumulo eccessivo di acqua in superficie.
Il ruolo di un agente umettante include: prevenire e risolvere aree secche, migliorare la capacità di trattenere l’acqua nella zona radicale, aumentare la penetrazione e la percolazione dell’acqua in eccesso durante i periodi di grande piovosità, ridurre la formazione di rugiada, migliorare lo sviluppo delle radici e l’assorbimento dei nutrienti.

CHE COSA SONO GLI AGENTI UMETTANTI

Un agente umettante è un surfactante (SURFace ACTive AgeNTS) che, riducendo la tensione superficiale dell’acqua, ne migliora l’uniformità di distribuzione lungo la superficie del terreno e la percolazione lungo il profilo. L’agente umettante, molecola con una testa idrofila e una idrofobica, risolve situazioni di idrofobicità ripristinando la corretta polarità di legame tra l’acqua e le particelle del suolo.

A COSA SERVONO GLI AGENTI UMETTANTI

Un programma di distribuzione di agenti umettanti può assumere un ruolo centrale nella gestione del bilancio idrico e nel mantenimento di uno stato di salute ottimale di un tappeto erboso, contribuendo alla creazione e conservazione di una riserva idrica utile nello strato di suolo occupato dagli apparati radicali e, al contempo, favorendo l’allontanamento in profondità degli eccessi idrici, evitando pericolose situazioni di asfissia.
Contenere le perdite d’acqua per ruscellamento superficiale ed evaporazione migliora l’efficienza degli interventi irrigui permettendo un notevole risparmio irriguo, quantificabile in un 20-30% dei consumi di acqua totali annui.

Gli agenti umettanti sono inoltre gli strumenti più efficaci per agire a livello preventivo e curativo contro il verificarsi di situazioni di secco (dry spot) di zone del terreno divenute idrofobiche e quindi repellenti all’acqua e all’idratazione.

COME SI CREA L’IDROFOBIA DEL TERRENO

L’idrorepellenza può essere determinata dall’avvolgimento delle particelle di suolo con rivestimenti idrofobici, solitamente cere, derivanti dalla decomposizione da parte dei microrganismi del suolo di materiali vegetali freschi e diffusi attraverso la soluzione circolante.
La presenza di feltro su terreno prettamente sabbioso può portare idrofobia.

I terreni sabbiosi hanno infatti maggior propensione a diventare idrofobici. Le particelle sabbiose, in conseguenza della loro minore superficie specifica, sono infatti più facilmente ricoperte da composti organici idrofobici rispetto alle particelle argillose più fini.

PREDISPOSIZIONE A DRY SPOT

Green, tee, superfici sportive costruite su supporti sabbiosi, zolle coltivate su sabbia e tutte le superfici a tappeto erboso sottoposte a regolare top dressing con sabbia sono inclini a diventare aree idrofobiche. Terreni permanentemente coperti e tappeti erbosi di lungo corso, aree con residui di taglio e ripetuti cicli di bagnatura/asciugatura accentuano la tendenza a diventare idrofobici.

PERCHÉ USARE GLI AGENTI UMETTANTI IN PREVENZIONE

Trattare condizioni di suolo idrofobico è più efficace in via preventiva che non in via curativa.
Il lavoro di prevenzione limita il numero e l’estensione delle zone di dry spot e migliora la capacità del suolo di reidratarsi una volta intercorsi eventi di secco.

Con gli adeguati trattamenti preventivi, migliorano le performance estetiche e prestazionali del tappeto erboso in condizioni stressanti di caldo e siccità grazie alla maggiore disponibilità di acqua, al maggiore assorbimento di nutrienti con la soluzione circolante e al maggior approfondimento raggiunto dagli apparati radicali.
Fare regolarmente interventi preventivi con agenti umettanti, permette di ridurre notevolmente i dosaggi da utilizzare eventualmente in fase curativa, grazie alla loro persistenza temporale nel terreno.

COME SCEGLIERE IL CORRETTO AGENTE UMETTANTE

Per impiegare correttamente gli agenti umettanti bisogna orientarsi tra i diversi tipi di prodotto presenti sul mercato, tenendo conto di numerose funzioni ambientali e agronomiche, tra cui: tessitura del terreno (contenuto % in sabbia), tenore in sostanza organica (eccessi di sostanza organica indeboliscono l’azione degli agenti umettanti), umidità del terreno, composizione floristica del tappeto erboso, profondità raggiunta dagli apparati radicali, presenza di feltro e grado di idrofobicità.

  • TOURNAMENT READY è un surfactante non ionico (privo di carica elettrica) di elevata qualità che, riducendo la tensione superficiale e l’adesività dell’acqua, è in grado di favorire l’infiltrazione e il drenaggio di suoli idrofobici e compattati, eliminare le chiazze di dry spot e permettere un’adeguato livello idrico del suolo nei periodi siccitosi.
    Grande qualità di TOURNAMENT READY è la flessibilità di utilizzo grazie alla formulazione con una miscela di tre diversi surfactanti, la Smart Surfactant TechnologyTM, che ne permette l’uso sia in fase preventiva che curativa, successo in ogni condizione e durata d’effetto.
    TOURNAMENT READY è un prodotto sicuro, non fitotossico e utilizzabile con sicurezza nell’ambito del tappeto erboso e vivaismo.
    È disponibile sia in forma liquida che in pellet, da distribuire con l’apposito erogatore.
  • MAGNUM 44 OneShot è un agente umettante altamente concentrato progettato per favorire la penetrazione dell’acqua in terreni idrofobici, rendendo uniforme l’idratazione dei substrati a dosaggio di applicazione significativamente inferiore ad un liquido convenzionale, con conseguente notevole risparmio economico. L’ideale per risolvere i problemi da eccessi idrici superficiali quando si prevedono eventi piovosi intensi.
    Può anche essere utilizzato in miscela per favorire la diffusione e la penetrazione dei fertilizzanti fogliari.
    La particolare confezione in busta (linea Oneshot) facilita stoccaggio, trasporto, riduzione degli imballaggi e impiego.
    MAGNUM 44 è miscelabile con tutti gli altri prodotti biostimolanti della linea OneShot di Indigrow: FUSION TRACER (microelementi), COMPASS BIOACTIVE (alghe estratte a freddo) e TURBINE AMINO (L-aminoacidi).
  • YUCCA è un agente umettante biologico avanzato derivante dalla pianta Yucca Schidigera.
    Le proprietà umettanti di Yucca migliorano la penetrazione dell’acqua e la sua dispersione nel terreno, aiutano a prevenire la formazione di dry patch localizzati e permettono di ammorbidire i terreni compatti. Yucca è un’alternativa ideale ai tensioattivi sintetici, agli agenti umettanti e penetranti del suolo, in quanto è completamente non fitotossica per il tappeto erboso e le piante, anche quando usata in acqua calda. Ha inoltre proprietà biostimolanti che possono aumentare l’attività biologica del terreno e stimolare la crescita delle piante e il loro sviluppo. Ha inoltre il vantaggio di non causare bruciature a qualsiasi concentrazione di utilizzo.
  • MAGNUM RECOIL è un agente disperdente per la rugiada. Contiene una miscela specifica di coadiuvanti, agenti di diffusione e olii che, formando una barriera sulla lamina fogliare, contribuiscono a disperdere la rugiada. Le applicazioni regolari, mantenendo la foglia asciutta, diminuiranno l’insorgenza di malattie fungine.

 

La distribuzione di agenti umettanti è ad oggi lo strumento più rapido, efficace e meno lesivo della salute del tappeto erboso nel trattamento di zone idrofobiche oltre che un ottimo complemento a drenaggio e utilizzo sostanza organica.