LA NUTRIZIONE MINERALE DELLE PIANTE: MACRO E MICRONUTRIENTI A CONFRONTO
- 17 Giugno 2019
Sostanza indispensabile all’organismo per il mantenimento della vita, la sua crescita ed il rinnovamento delle sue strutture, ecco una delle numerose definizioni di elemento nutriente rintracciabili in letteratura. In questo articolo faremo riferimento ad elementi nutrienti minerali che possiedono una determinata funzione in una struttura molecolare importante (ad es. Magnesio nella clorofilla), che hanno azione attivante nei confronti di un enzima (come cofattore enzimatico – ad es. Molibdeno nella nitrogenasi per la fissazione dell’azoto atmosferico da parte dei batteri simbionti nelle leguminose), che instaurano un potenziale osmotico (ad es. Potassio), che instaurano equilibri elettrochimici cellulari.
Sono due le definizioni, nell’ambito della nutrizione minerale delle piante, per stabilire se un elemento nutriente è essenziale.
La prima ha un carattere essenzialmente biologico: un elemento nutriente si definisce essenziale se la pianta non è in grado di completare il proprio ciclo vitale (ciclo vegetativo e riproduttivo) senza di esso.
La seconda ha un carattere prettamente chimico: un elemento nutriente si definisce essenziale se forma una molecola o un costituente della pianta a sua volta essenziale.
Inoltre, un elemento nutritivo non deve essere sostituibile da un altro (ad es. il Cloro non è essenziale perché sostituibile dal Bromo) e, rimuovendo questo elemento dalla pianta, essa non sarà in grado di compiere un intero ciclo vitale e presenterà sintomi da carenza.
Gli elementi nutritivi vengono classificati con numerosi criteri; il principale e più comune è quello che distingue macronutrienti (presenti in quantità superiore allo 0,01%) e micronutrienti (presenti nella pianta in concentrazione fino allo 0,01% in peso). I Macronutrienti sono: Carbonio, Idrogeno, Ossigeno, Azoto, Fosforo, Potassio, Zolfo, Calcio, Magnesio, Potassio e Cloro. I Micronutrienti sono: Ferro, Manganese, Zinco, Rame, Boro e Molibdeno. Vi sono poi altri elementi assorbiti dalle piante, in piccolissime quantità, che non rispondono al criterio di essenzialità come Silicio, Sodio, Alluminio e Cobalto.
Carbonio, Idrogeno, Ossigeno essendo disponibili abbondantemente in atmosfera e litosfera sottoforma di anidride carbonica e acqua e il Cloro, abbondante in natura, non costituiscono fattori limitanti per la vita vegetale. Per la maggioranza dei restanti elementi minerali si deve invece prevedere, con appositi piani di fertilizzazione, una più opportuna messa a disposizione per l’assorbimento da parte delle piante.
L’assorbimento degli elementi nutritivi, e quindi il conseguente stato nutrizionale generale delle piante, dipende da numerosissime variabili: dalla più o meno efficacia ed esigenza della specie di pianta nell’assorbimento di specifici elementi, dalla capacità di perlustrazione del terreno da parte delle radici, dalle caratteristiche fisiche del terreno quali tessitura e struttura, dalle caratteristiche chimiche quali il pH e la dotazione in elementi nutrienti minerali, dal grado di umidità, dal tasso di sostanza organica e dal livello di fertilità biologica.
Pensiamo ad es. al grado di acidità del suolo. La maggior parte degli elementi nutrienti è solubile e disponibile a pH neutro o sub acido (valori compresi tra 6,5 e 7).
Le piante, nel corso dell’evoluzione, si sono distinte in acidofile (ad es. camelie, gardenie, rododendri e azalee) in neutrofile e basofile (ad es. lattuga, cipolla e barbabietola); il pH alcalino condiziona negativamente la solubilità di Calcio e Fosforo, favorendo la formazione di sali indisponibili mentre aumentano Potassio e Sodio e che un pH molto acido, per contro, favorisce un eccesso di elementi tossici quali Alluminio e Idrogeno. Il professionista del verde dovrà quindi, con opportune azioni agronomiche, agire sulla disponibilità degli elementi nutritivi, aumentandone il contenuto assoluto nel suolo con appositi programmi di fertilizzazione e con azioni tese a migliorare il ciclo degli elementi e la facilità di assorbimento da parte delle piante rimuovendo e/o correggendo i fattori limitanti.
A seguire si riassume brevemente la funzione metabolica di ogni elemento nutriente minerale in ordine alfabetico:
UMC ha a catalogo una linea di fertilizzanti organici su misura, specifici per le piante e l’arricchimento di terricci e supporti di coltura. La linea SOLESIA di FRAYSSINET è stata studiata appositamente per nutrire la pianta nei tempi desiderati e in modo commisurato al suo ciclo vitale. Si tratta degli unici fertilizzanti a cessione controllata e prolungata appositamente sviluppati per il vivaismo, certificati biologici ed utilizzabili in agricoltura biologica, realizzati per soddisfare ogni tipologia di necessità nella fertilizzazione in vaso ed in suolo.
In funzione della complessità della tipologia della base vegetale (più o meno compostata, più o meno lignificata) e della tipologia di fonti azotate proteiche (più o meno a nitrificazione rapida) si distinguono 3 diversi prodotti:
SOLESIA 4-5-6 F1 FORMULA STARTER per cicli corti di 1-2 mesi
SOLESIA 8-5-6 F2 FORMULA MEDIUM per cicli di durata intermedia 3-5 mesi
SOLESIA 5-5-8 F3 FORMULA PROGRESSIVA per cicli di lunga durata 5-6 mesi
Per integrare tutti gli altri elementi nutritivi ci possiamo affidare ai fertilizzanti liquidi a prontissimo effetto della gamma Antys di Frayssinet, oltre che a miscele di microelementi a pH acido con capacità di prevenzione e cura per attacchi di malattie fungine (SUPER TURF con Rame, Zinco e Manganese) o in gel (FUSION TRACER con Magnesio, Ferro, Manganese, Zinco, Rame e Molibdeno) fabbricato da Indigrow.