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I problemi legati all’inerbimento di un prato fiorito selvatico

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I prati fioriti con specie selvatiche rappresentano una soluzione ecologica e sostenibile per la creazione di aree verdi dal grande valore estetico e funzionale. Tuttavia, per mantenere la bellezza e la biodiversità di questi prati, è fondamentale che essi vengano seminati nel modo corretto.

In questo articolo trattiamo tutti i problemi che si possono sviluppare nello sviluppo di un prato a base di fiori selvatici in cui non sono state seguite alcune regole di semina.

Nella pratica, la maggior parte dei problemi si presenta durante la semina per i seguenti motivi:

  • mancanza di substrato o preparazione inadeguata del letto di semina;
  • erosione del seme a causa di forti piogge;
  • comparsa di erbe infestanti sulla superficie seminata.

È fondamentale prestare particolare attenzione al trattamento e gestione delle erbe infestanti selvatiche. Infatti, in quasi tutti i terreni, sono presenti in dormienza numerose erbe infestanti. Questi semi, sepolti in profondità, possono rimanere dormienti per decenni. La lavorazione del suolo può far emergere questi semi in superficie, dove germineranno, compromettendo gli sforzi fatti per creare un prato fiorito. Nell’articolo illustreremo dei casi pratici che ci aiutano a comprendere gli errori commessi e forniscono indicazioni per evitarli o correggerli.

Proteggere il seme: paillage o copertura vegetale

Quando le condizioni locali di semina si dimostrano poco favorevoli (forte soleggiamento, rischio di erosione, danni da gelo), si consiglia di procedere al paillage della parcella appena seminata. Per farlo, raccomandiamo di utilizzare fieno o paglia sminuzzata da origini controllate. Questa copertura vegetale, distribuita leggermente sopra il seme, creerà un microclima, ma lascerà passare aria e luce verso i semi, e anche verso le plantule, proteggendole allo stesso tempo dalle condizioni metereologiche estreme.

Fare attenzione, però, e controllare attentamente la composizione della copertura vegetale che si vuole distribuire; non deve contenere piante infestanti come convolvolo, gramigna, cardo, acetosa o trifoglio bianco!

Lo sviluppo delle piante seminate: differenze di germinazione a seconda del miscuglio, delle condizioni meteo e del luogo d’impianto

Le piante selvatiche seminate si sviluppano in modo molto differente nei primi mesi. È comune riscontrare una germinazione tardiva e una crescita lenta durante i primi tre mesi successivi alla semina, il che porta molti nostri clienti a dubitare della qualità dei miscugli acquistati. Tuttavia, questi dubbi non sono giustificati.

È vero che un prato fiorito seminato in autunno può, su un terreno argilloso e sufficientemente umido, fiorire già durante l’estate successiva. Tuttavia, su terreni più poveri, lo sviluppo delle piante seminate in primavera può richiedere più tempo, soprattutto in caso di siccità estiva.

In alcuni casi, questi terreni possono mostrare una scarsa copertura vegetale anche in autunno. Queste parcelle necessitano di un inverno per permettere la germinazione di alcune specie e per il migliore accestimento di altre. Non è possibile stabilire una data precisa per il raggiungimento di un certo tasso minimo di copertura vegetale. Tuttavia, lo sviluppo tardivo delle piante selvatiche seminate sarà compensato negli anni successivi dalla resilienza del miscuglio. Questi miscugli si adattano meglio alle condizioni meteo mutevoli e sono in grado di affrontare fasi di stress o regressione, recuperandole senza subire grandi danni.

La manutenzione del prato fiorito nel primo anno: quattro casi di studio

1° caso: Manutenzione dopo una semina classica

Se la semina è stata effettuata in autunno su un letto di semina ben preparato e privo di infestanti, il miscuglio di sementi può – in condizioni meteo favorevoli – richiedere interventi di manutenzione già dall’anno successivo. In tal caso, saranno necessari una o due sfalci all’anno.

Raccomandazioni: Su terreni estremamente poveri, uno sfalcio ogni due anni può essere sufficiente. Su terreni molto ricchi di nutrienti, può essere necessario effettuare un terzo sfalcio. Al contrario, i miscugli bassi, da bordura saranno generalmente sfalciati solo una volta l’anno, a fine autunno.
Se si vogliono creare rifugi invernali per insetti o fornire cibo agli uccelli grazie alla maturazione dei semi, è opportuno attendere la nuova crescita, tra marzo e aprile, prima di sfalciare. Tuttavia, se si verificano condizioni di siccità persistente in primavera, ad esempio dopo una semina in marzo, la germinazione e lo sviluppo dei semi saranno ritardati: in questo caso, occorre semplicemente avere pazienza.

2° caso: Manutenzione dopo una semina sotto piante di copertura

Raccomandazioni:
Non appena le piante di copertura si sviluppano troppo vigorosamente e iniziano a privare il miscuglio di semi per prato fiorito di acqua e luce, è necessario procedere alla loro falciatura.

È importante assicurarsi che la falciatura delle piante di copertura avvenga prima dell’inizio della crescita effettiva del miscuglio di semi per prato fiorito. Pertanto, questa falciatura non deve essere eseguita troppo bassa, in modo da non compromettere lo sviluppo delle piantine provenienti dai semi seminati. In generale, si consiglia un taglio dopo circa 8 settimane, a un’altezza di 5-6 cm.

prato fiorito seminato con piante da copertura
Miscuglio fiorito emergente sotto la copertura di colture di copertura (Phacelia, Veccia, cereali): è tempo di sfalciare quest’ultime

3° caso: Manutenzione dopo una semina in un terreno contaminato da semi di infestanti

La semina è stata effettuata in aprile su una superficie fortemente contaminata da semi di erbe infestanti. Il taglio o l’eradicazione delle infestanti non è stato eseguito.

Raccomandazioni: Per evitare che la competizione per l’acqua, la luce e i nutrienti diventi troppo forte, è necessario effettuare un taglio di queste infestanti circa 8-10 settimane dopo la semina, a un’altezza di 5-6 cm.
In superfici seminate e fortemente invase dalle infestanti, si consiglia di eradicare le piante indesiderate, rimuovendo possibilmente i residui di falciatura. Se le infestanti tornano a crescere, sarà necessario tagliarle di nuovo una o due volte, assicurandosi che non raggiungano la fase di semina. Una volta che il prato fiorito avrà formato un tappeto denso, le infestanti scompariranno automaticamente.

4° caso: Semina in una area con terreno povero e scarsa fioritura

Il miscuglio di fiori selvatici è stato seminato su una parcella di terreno povero o poco fertile. A questa mancanza di nutrizione si è aggiunto un altro problema: una primavera secca.

Raccomandazioni: Durante la semina del miscuglio, la superficie deve essere coperta da 1-2 cm di buona terra vegetale, che dovrà essere leggermente lavorata per integrarsi con il terreno da seminare. In terreni particolarmente poveri di nutrienti come quelli cittadini, è sempre consigliata la distribuzione pre semina di un ammendante di qualità come Vegevert, che permette di aumentare la sostanza organica del suolo e migliorarne la struttura. Solo dopo questa operazione, la semina potrà essere eseguita in condizioni ottimali.
Nelle prime settimane le sementi troveranno anche le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per crescere. In assenza di pioggia e irrigazione, la germinazione è estremamente difficile e richiede molto più tempo.

Per questo tipo di situazione, consigliamo vivamente la semina autunnale (settembre-ottobre, o addirittura novembre) e ricordiamo di avere pazienza.

 

La manutenzione dei prati fioriti richiede una gestione attenta, soprattutto durante i primi anni di sviluppo. Il rispetto delle pratiche sopra descritte garantirà un prato fiorito sano, ricco di biodiversità e resistente alle variazioni climatiche. Affidarsi a professionisti con esperienza in questo settore, come quelli di Unmaco, permetterà di ottenere i migliori risultati nel tempo.
Per ulteriori informazioni e consulenze tecniche, la nostra squadra è a disposizione per accompagnarti in tutte le fasi del progetto.

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