Calendario Verde di Agosto – consigli per giardini verdi anche in estate

Ecco il calendario verde per il tappeto erboso e il giardino di agosto 2023, sviluppato dai nostri agronomi del settore giardinaggio.

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Calendario Verde di Luglio – un prato verde anche in estate

Ecco il calendario verde per il tappeto erboso di luglio 2023, sviluppato dai nostri agronomi del settore giardinaggio.

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Le alte temperature e la mancanza di acqua mettono il nostro tappeto erboso e le piante sotto un forte stress durante il mese di luglio. È importante adottare le giuste precauzioni per assicurare una corretta manutenzione. Prima fra tutti, è importante alzare l’altezza di taglio di almeno 1 cm rispetto alla primavera, mantenendo i tappeti erbosi ricreativi e ornamentali a un’altezza di almeno 5 cm e quelli a uso sportivo a un’altezza di almeno 3 cm.

 

Calendario Verde di Giugno – consigli per i giardini d’estate

Ecco il calendario verde di Giugno sviluppato dai nostri agronomi del settore tappeto erboso e giardinaggio.

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Con l’arrivo del mese di giugno, le temperature si alzano e restano costantemente sopra i 20 gradi, anche di notte. Le giornate si allungano e l’umidità dell’aria aumenta, mentre le precipitazioni diminuiscono.

Questo periodo rappresenta una sfida per il tappeto erboso e i giardini, in quanto le alte temperature e la mancanza di acqua possono causare uno stress significativo. Con i nostri accorgimenti e l’uso corretto dei prodotti, è possibile preparare il tappeto erboso e le piante ad affrontare al meglio le sfide dell’estate.

Chiazze secche (dry spot) su tappeto erboso, come risolverle

Le chiazze secche localizzate, dette anche dry spot o dry patch, colpiscono i tappeti erbosi di tutta la Penisola e non sempre sono facili da eliminare.
Cosa sono e come riconoscere le chiazze secche (o dry spot/dry patch) su tappeto erboso, come trattarle e prevenirle ecco di cosa parleremo in questo nuovo articolo dei tecnici agronomi.

Vi siete mai chiesti perché alcune chiazze di erba diventano marroni mentre l’erba circostante rimane verde?

Il tappeto erboso può diventare marrone e secco per molte ragioni, ma una causa più comune di quel che si pensa è il dry spot o macchia secca localizzata. Le macchie secche localizzate possono svilupparsi per diversi motivi ma, quello a cui fare più attenzione, è quando il terreno diventa idrorepellente. In questo modo l’acqua non riesce a bagnare il terreno, l’erba appassisce e alla fine diventa marrone.

Che aspetto hanno le macchie secche e come identificarle?

Il termine “chiazza secca” descrive la formazione di un’area secca sul prato in cui l’erba diventa scolorita (e talvolta muore) a causa della mancanza di umidità. Tuttavia, la chiazza secca non è la stessa cosa di un suolo secco normale.

Esteticamente si tratta di chiazze marroni e spesso isolate di erba morente, circondate però da erba viva. Piccole aree di suolo secco sono abbastanza comuni, ma dopo una pioggia o con l’irrigazione queste si riprendono completamente. Il dry spot, invece, non si risolve così.
Spesso, quando si va a irrigare il prato, si nota che l’area è idrofoba e non permette all’acqua di penetrare nel terreno. Al contrario, appaiono pozzanghere o gocce d’acqua che, anziché diffondersi, permangono sul suolo. È come se un residuo ceroso impedisse l’infiltrazione dell’acqua nel terreno.

dry spot acqua in suolo idrofobico

Cosa sembra una macchia da Dry Spot, ma probabilmente non lo è?

– Macchie di urina di cane o di gatto o persino versamenti di carburante
– L’imbrunimento del tappeto erboso causato da parassiti che mangiano le radici (ad esempio Popillia japonica) o da malattia fungina
– Stress termico o da siccità prolungata
– Irrigazione mal funzionante
– Concimazione errata con cui si è bruciato il prato

La differenza tra le macchie di cui sopra e quelle idrofobiche è che le macchie idrofobiche non permettono all’acqua di essere assorbita nel terreno. È più probabile che le gocce d’acqua si accumulino in superficie piuttosto che penetrare nel suolo. La prova del nove per identificare una chiazza idrofobica consiste nell’osservare bene il suolo quando si irriga: se l’acqua, invece di venir assorbita dal terreno, scivola via in gocce tonde, saremo in presenza di dry spot.

Quali sono le cause delle macchie secche localizzate?

In determinate condizioni si può formare un rivestimento ceroso intorno alle particelle del terreno. In questo caso, l’acqua reagisce con il terreno proprio come fa con la carta oleata: si appallottola e non penetra. Una volta che questo rivestimento ceroso è presente, è molto difficile che l’acqua penetri nel terreno che, anzi, respinge l’acqua.

A volte chiazze di secco emergono visivamente da zone che sembrerebbero senza problema alcuno. Spesso però, vicino a tali chiazze si riscontrano:

  • Feltro
  • Malattie fungine
  • Stratificazione del suolo (superficie grossolana e in profondità più fine)
  • Scarsa infiltrazione idrica (spesso per pendii o terreno molto irregolare)

Il dry spot è una malattia?

No. La macchia secca localizzata non è un agente patogeno che infetta il tappeto erboso. Lo sviluppo delle chiazze secche di prato è dovuto alla mancanza di acqua nel terreno a causa del rivestimento ceroso idrorepellente che si è sviluppato sulle particelle di terreno sottostanti.

La formazione di idrofobia del suolo non è del tutto chiara, anche se sembrerebbe accertata una secrezione fungina (ad es. il complesso del Fairy ring) di sostanze organiche idrorepellenti che porterebbero poi alla formazione di tale strato.

Perché le macchie secche idrofobiche si sviluppano in alcune aree del prato?

Oltre alle condizioni meteorologiche, alcuni altri fattori influenzano lo sviluppo di macchie secche localizzate o dry spot:

  • Tipo di terreno – i terreni sabbiosi sono i più inclini a sviluppare macchie secche localizzate.
    Ad esempio, i putting green e i tee sono spesso costruiti con la sabbia, il che aumenta la loro suscettibilità alle macchie secche localizzate.
  • Quantità di irrigazione – Non sempre c’è la possibilità di accedere all’acqua per l’irrigazione in quantità e tempi desiderati e di cui il terreno avrebbe bisogno.
  • Feltro – il tappeto erboso che presenta un eccesso di feltro ha maggiori probabilità di sviluppare macchie secche localizzate.

Cosa fare per risolvere le macchie secche localizzate o dry spot?

Prima di tutto bisogna tenere sotto controllo le riserve di umidità del terreno, ossia cercare di non lasciare mai che il terreno si asciughi del tutto e irrigare sempre in modo uniforme; l’uso di misuratori di umidità potrebbe essere d’aiuto a tenere sotto controllo la situazione.

Il feltro e la compattazione del suolo sono strettamente legati alla prevenzione delle macchie idrofobiche e, in generale, alla buona salute del tappeto erboso e del terreno. Se pensi di avere un eccesso di feltro puoi lavorare il terreno come spiegato sotto ma anche aiutare la situazione con prodotti disgreganti il feltro come NoThatch.

Un’azione sicuramente utile è l’arieggiatura di fondo o il verticut, seguiti da un apporto di sabbia mista a sostanza organica di origine vegetale, così da controllare la formazione di feltro e ridurre la probabilità di macchie secche localizzate.

Per alleviare le condizioni d’idrorepellenza del terreno invece, l’unica soluzione è l’applicazione di agenti umettanti. Gli agenti umettanti sono sostanze che modificano la tensione superficiale esistente tra acqua e solidi, permettendo una migliore percolazione dell’acqua nel suolo.

Le macchie secche, finché localizzate, producono un danno che è prettamente estetico in quanto l’uso del tappeto erboso e la sua giocabilità non ne vengono intaccate. Diventa un problema assolutamente da risolvere quando l’idrofobia del suolo è accertata e le macchie secche iniziano a diffondersi sempre più. In questo caso, infatti, c’è a rischio la sopravvivenza del tappeto che soffre la mancanza di acqua.

Come detto sopra, c’è una forte correlazione tra dry spot e una malattia del tappeto erboso, gli anelli di fata o fairy ring. Bisogna quindi fare attenzione e osservare il tappeto erboso nel tempo; in caso di sviluppo di fairy ring, mettere in atto le opportune pratiche volte a sconfiggere il fungo. Ricordarsi inoltre che si tratta di una malattia del terreno non della pianta.

Come trattare e prevenire le macchie idrofobiche del prato?

  • Ridurre i livelli di feltro e compattazione del suolo come indicato sopra.
  • Mantenere un livello di umidità costante.
  • Un regime di concimazione appropriato, realizzato in base alle reali esigenze annuali delle piante.
  • Un’eventuale arieggiatura o altra lavorazione meccanica del terreno può aiutare l’acqua a penetrare.
  • Trattamento curativo, se possibile, nel momento in cui l’erba inizia a imbrunire ma, come sempre, un programma preventivo è molto più efficace.
  • In caso di tappeti erbosi di alto valore tecnico, si può anche pensare a cambiare il suolo, sostituendo, tramite carotatura, le parti intaccate con sabbia.
  • Aumentare l’altezza di taglio e ridurre il numero di tagli quando possibile, può contribuire a diminuire lo stress a cui sono sottoposte le piante.

Agenti umettanti per risolvere le chiazze secche del tappeto erboso

Un programma che preveda l’uso di agenti umettanti a partire da metà febbraio-marzo (a seconda dell’annata e del luogo considerato) fino a settembre-ottobre può essere molto utile per mantenere il terreno più permeabile.

Gli agenti umettanti possono essere liquidi (come Tournament ready di Underhill, la biodegradabile Yucca o il super concentrato Magnum 44 di Indigrow) o granulari e si decompongono in un periodo prestabilito; si possono anche acquistare in forma di compresse concentrate/pellet da aggiungere al sistema di irrigazione o da distribuire con uno speciale applicatore.

Hai messo in atto tutte queste pratiche ma nel mentre hai bisogno che il tappeto erboso torni subito di un bel verde splendente? Utilizza un colorante verde specifico per prato, ne esistono anche a lunga durata.

Acqua e tappeto erboso; l’irrigazione del prato in estate

Le graminacee da tappeto erboso sono composte principalmente da acqua, rappresentando tra il 75% e l’85% del loro peso totale. È quindi evidente che una riduzione del contenuto idrico di circa il 10% risulta quasi letale per tutte le specie. In questo articolo, forniremo indicazioni pratiche per l’irrigazione del prato, rivolgendoci in particolare a giardinieri e professionisti del verde.

Mantenere la qualità del prato

Sebbene alcuni tappeti erbosi possano tollerare una leggera diminuzione della qualità a causa dello stress idrico, è importante mantenere un’adeguata disponibilità di acqua per le superfici sportive e ornamentali di pregio. Queste aree richiedono alti standard estetici e di fruibilità, il che implica che il livello di idratazione del prato non debba mai essere limitante. Fortunatamente, ciò può essere ottenuto mediante l’uso del corretto metodo di irrigazione.

Effetti dello stress idrico sul prato

Un prato sottoposto a stress idrico presenta una serie di eventi fisiologici che ne compromettono gradualmente la qualità.

  • Rallentamento della crescita delle foglie
  • Aumento del rapporto di crescita tra radici e foglie. Lo stress idrico contenuto rallenta la crescita delle foglie e dei germogli, ma stimola in maniera disomogenea la crescita delle radici
  • Adeguamento osmotico e chiusura degli stomi per ridurre la traspirazione
  • Appassimento e accartocciamento delle foglie.
  • Se la disidratazione diventa significativa, il prato può andare incontro a senescenza, disseccamento e infine alla morte.

irrigazione del giardino in estate

Domande sull’irrigazione estiva del prato

L’irrigazione del tappeto erboso durante l’estate solleva tre domande principali: quando, quanto e come.
Di seguito, cercheremo di rispondere a queste domande per aiutarti a gestire correttamente l’irrigazione dei tappeti erbosi.

Rispondere a queste domande ti permetterà di ottimizzare la salute e la bellezza dei manti erbosi in tua gestione, garantendo una corretta irrigazione durante la stagione estiva e spazi verdi e rigogliosi anche nella stagione calda.

1. QUANDO IRRIGARE IN ESTATE?

Nella gestione dell’irrigazione del tappeto erboso, è comune affidarsi a bagnature a calendario o metodi empirici. Alcuni segnali utili includono l’impronta sull’erba, che rimane visibile a lungo quando il prato è sotto stress idrico, poiché l’erba, priva di turgore, fatica a riposizionarsi verticalmente. Inoltre, le differenze di colore possono indicare lo stress idrico, con una riduzione della superficie fogliare e un aumento della concentrazione di clorofilla, che si traduce in un colore verde scuro.

Tuttavia, per un’irrigazione corretta, sarebbe ideale fare affidamento su metodi oggettivi basati su misurazioni scientifiche dello stato idrico del terreno, delle piante e del bilancio idrico complessivo.

Valutare lo stato idrico del terreno

Per valutare lo stato idrico del terreno, due costanti idrometriche sono cruciali: la capacità di campo (CC) e il punto di appassimento (PA). La capacità di campo rappresenta il livello di umidità ottimale del terreno per le piante, in cui l’acqua occupa i pori di dimensioni piccole e medie, mentre i pori più grandi consentono la circolazione dei gas. Il punto di appassimento, invece, indica un livello di umidità in cui l’acqua è trattenuta con forza tale da renderla inaccessibile per l’assorbimento da parte delle piante. La riserva d’acqua disponibile per le piante, chiamata Riserva Utile (RU), corrisponde alla differenza tra CC e PA.

Queste due costanti, che possono essere misurate con appositi strumenti, possono variare notevolmente a seconda del tipo di terreno e aumentano con alti contenuti di argilla. La Riserva Facilmente Utilizzabile (RFU), che rappresenta una frazione della Riserva Utile ed è la differenza tra CC e la soglia di inizio stress idrico, aiuta a determinare il momento in cui intervenire: per evitare situazioni stressanti per il prato, è necessario irrigare una volta che la RFU si è esaurita.

In alternativa, è possibile valutare lo stato di idratazione del prato considerando la velocità di accrescimento fogliare, il potenziale idrico fogliare, il grado di apertura degli stomi e la temperatura fogliare. Questi parametri sono correlati tra loro e forniscono una misura approssimativa dell’idratazione del tappeto.

Un altro approccio è l’uso del bilancio idrico, che confronta l’apporto idrico (precipitazioni, irrigazione e apporti da falda) con le perdite idriche (evaporazione, traspirazione, ruscellamento e drenaggio). Il momento di intervento viene determinato quando il deficit idrico calcolato nel bilancio corrisponde alla RFU (Riserva Facilmente Utilizzabile).

Valutare evaporazione e traspirazione e il loro impatto sul prato

Due aspetti fondamentali da considerare durante l’estate sono l’evaporazione e la traspirazione. Mentre l’evaporazione rappresenta una perdita netta di acqua, la traspirazione è un processo essenziale che consente all’erba di assorbire acqua e nutrienti, aprire gli stomi per l’assorbimento di anidride carbonica e raffreddare le foglie (l’acqua che evapora a livello stomatico assorbe calore). È interessante notare che solo l’1% dell’acqua assorbita viene utilizzata nei processi metabolici, mentre il resto viene traspirata attraverso gli stomi.

Il tasso di evapotraspirazione è influenzato da diversi fattori, tra cui la specie vegetale, la copertura del terreno, la radiazione solare, l’umidità relativa, la temperatura e la ventilazione.

Le specie macroterme mostrano un tasso di evapotraspirazione inferiore rispetto alle specie microterme. Ad esempio, per Cynodon dactylon, in condizioni di coltura ottimali, il tasso di evapotraspirazione massimo estivo è di 6-7 mm al giorno. Per Lolium perenne, il valore è compreso tra 8,5-10 mm al giorno, mentre per Poa pratensis e Festuca arundinacea supera i 10 mm al giorno.

Cynodon dactylon (Bermudagrass) beneficia di meccanismi di risparmio idrico a livello fogliare, come la resistenza stomatica e cuticolare (strati cerosi impermeabili), oltre a uno sviluppo significativo del sistema radicale per l’assorbimento dell’acqua e la capacità di sviluppare rizomi e stoloni. Al contrario, Festuca arundinacea, unica tra le microterme, compensa il suo elevato tasso di evapotraspirazione con uno sviluppo radicale più profondo.

In generale, le specie macroterme tendono a essere più resistenti al caldo e alla siccità rispetto alle specie microterme.

irrigazione estiva del prato

2. QUANTO IRRIGARE IN ESTATE?

Durante l’estate, è fondamentale adottare una corretta strategia di irrigazione per preservare la salute e l’aspetto del prato. Ci sono alcuni fattori da considerare per determinare la quantità e il modo corretti di irrigare.

Scientificamente, il volume di adacquamento è la quantità d’acqua necessaria per riportare il terreno dalla sua umidità attuale alla capacità di campo (CC). Utilizzando il metodo del bilancio idrico, possiamo ipotizzare che per la pianura del nord Italia e per un tappeto erboso composto da Poa pratensis e Festuca arundinacea, con un terreno di medio impasto, sia necessaria una quantità d’acqua settimanale di circa 50 mm (1 mm equivale a 1 litro per metro quadrato) e un intervallo di irrigazione di 2-3 giorni. In questo modo, le irrigazioni saranno profonde, poco frequenti e adattate in base alla comparsa dei sintomi di stress idrico.

3. COME IRRIGARE?

La parola chiave è limitare i consumi totali e ottimizzare la distribuzione, evitando carenze o eccessi di acqua. L’acqua è una risorsa preziosa e primaria, e pertanto deve essere gestita correttamente.

È fondamentale avere a disposizione risorse idriche di buona qualità, come acqua non inquinata, non salina e con un pH corretto. È altrettanto importante disporre di un sistema di irrigazione efficiente, dimensionato in modo da coprire l’intera superficie del prato con un’elevata omogeneità e sovrapposizione.

Un aspetto cruciale è irrigare nelle prime ore del mattino, preferibilmente prima delle 8:00, evitando di farlo la sera. In questo modo si riducono le perdite per evaporazione (che possono arrivare fino al 15% in pieno sole) e si evita che l’erba rimanga bagnata durante tutta la notte. Il terreno caldo e l’umidità ambientale rappresentano condizioni molto favorevoli allo sviluppo di malattie fungine estive. Irrigare di mattina consente al prato di dissipare parte del calore accumulato durante il giorno precedente, riducendo le differenze di temperatura con l’acqua d’irrigazione. Inoltre, l’irrigazione mattutina permette di rimuovere la rugiada notturna, evitando così la proliferazione di patogeni.

In alcune circostanze, è consigliabile effettuare una breve bagnatura, chiamata “syringing“, per abbassare la temperatura del tappeto erboso. Questa operazione dovrebbe essere eseguita circa 2 ore prima del picco di calore.

Molto favorevoli sono tutte le operazioni agronomiche tese a favorire l’infiltrazione dell’acqua e l’approfondimento dell’apparato radicale come:

  • arieggiature e carotature
  • concimazioni equilibrate
  • corretta altezza e frequenza di taglio
  • impiego di agenti umettanti

 

In conclusione, una corretta irrigazione durante l’estate è essenziale per mantenere un prato sano e vigoroso. Considerando i fattori specifici del terreno, delle piante e dell’ambiente, è possibile determinare la quantità d’acqua necessaria e adottare le giuste strategie di irrigazione.

Ricordate sempre di utilizzare risorse idriche di buona qualità e di gestire l’acqua in modo responsabile, evitando sprechi. L’irrigazione dovrebbe essere effettuata nelle prime ore del mattino per ridurre le perdite per evaporazione e prevenire problemi fungini. Sfruttate anche altre pratiche agronomiche, come l’aerazione del terreno e l’utilizzo di agenti umettanti, per ottimizzare l’efficacia dell’irrigazione.

Un tappeto erboso ben curato e sano è anche il risultato di una corretta gestione idrica.

Calendario Verde di Giugno – consigli per i giardini d’estate

Ecco il calendario verde di Giugno sviluppato dai nostri agronomi del settore tappeto erboso e giardinaggio.

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Con l’arrivo del mese di giugno, le temperature si alzano e restano costantemente sopra i 20 gradi, anche di notte. Le giornate si allungano e l’umidità dell’aria aumenta, mentre le precipitazioni diminuiscono.

Questo periodo rappresenta una sfida per il tappeto erboso e i giardini, in quanto le alte temperature e la mancanza di acqua possono causare uno stress significativo. Con i nostri accorgimenti e l’uso corretto dei prodotti, è possibile preparare il tappeto erboso e le piante ad affrontare al meglio le sfide dell’estate.

È il momento di preparare il tappeto erboso allo stress estivo

Una pratica utile consiste nell’aumentare l’altezza di taglio del prato di almeno 1 cm rispetto alla lunghezza mantenuta durante la primavera. Inoltre, è importante incrementare la quantità di acqua fornita tramite l’irrigazione, evitando però di irrigare di sera.

È consigliabile studiare un piano di irrigazione che mantenga un corretto livello di idratazione del tappeto erboso nel tempo. Questo piano dovrebbe stabilire turni di irrigazione, quantità di acqua da somministrare e momenti di intervento in base alle condizioni pedoclimatiche e al tipo di tappeto erboso presente.

Nel caso in cui sia necessario effettuare una semina d’emergenza per il tappeto erboso in microterme, è preferibile optare per la posa di zolle anziché seminare. Al fine di ridurre lo stress subito dal prato a rotoli e favorirne un rapido attecchimento, si può considerare l’utilizzo del biostimolante Nutribio N dopo la posa. Questo prodotto contiene lo stimolante radicale Osyr e polifenoli antiossidanti che stimolano la crescita delle piante, aumentano la resistenza del tappeto erboso allo stress ossidativo e ottimizzano la sua nutrizione idro minerale. Noterai subito la differenza nell’attecchimento e nella ripresa del prato pronto.

La nutrizione dei tappeti erbosi già insediati

A giugno, uno degli obiettivi principali è aiutare le piante a sopportare gli stress ambientali come il caldo, la siccità e le malattie estive. In questa sfida, i concimi giusti svolgono un ruolo significativo. In particolare, si consiglia l’utilizzo di fertilizzanti ad alto contenuto di potassio e con azoto a lento rilascio.

Il potassio ha diverse funzioni benefiche: aiuta a prevenire l’evapotraspirazione estiva e aumenta la resistenza del tappeto erboso alle patologie fungine, al calpestio e all’usura meccanica.

A seconda delle esigenze e del livello di manutenzione richiesto, è possibile procedere con la fertilizzazione del tappeto erboso prima dell’arrivo del grande caldo secondo le diverse opzioni disponibili: concimi minerali, organo-minerali o concimi organici come Ever 7.

Come suggerito nel calendario verde di giugno, i concimi liquidi possono essere particolarmente utili in questo periodo, poiché vengono assorbiti più rapidamente dalla pianta, riducendo notevolmente il rischio di bruciature. I prodotti Nutribio 4.3.6 e Nutribio K, entrambi contenenti lo stimolante radicale Osyr e una serie di molecole antiossidanti con funzione antistress, offrono un apporto completo e un reale supporto per le piante, tappeto erboso compreso.

Scegliendo i concimi adeguati e seguendo le linee guida consigliate, si potrà garantire una corretta nutrizione delle piante durante il periodo estivo, aiutandole a superare gli stress ambientali in modo efficace. Leggi il calendario verde per i dosaggi consigliati.

Ciuffi d'erba che crescono dopo la rigenerazione del tappeto erboso

Nuove semine di Macroterme

Sebbene sia fortemente sconsigliato seminare specie microterme come festuca, loietto, poa e agrostide a giugno, questo è invece il periodo ideale per la semina delle specie macroterme da tappeto erboso, come la bermuda (Cynodon dactylon). Nel nostro catalogo prodotti, offriamo una nuova cultivar di bermuda d’élite da seme chiamata SunQueen. Questa varietà è stata sviluppata da Pure Seed Testing e si è classificata al primo posto NTEP (National Turfgrass Evaluation Program) per la sua capacità di rapido insediamento.

SunQueen non solo si distingue per la sua rapida crescita, ma è anche altamente resistente alle malattie, alla siccità e alla salinità del terreno. Inoltre, presenta un’eccezionale capacità di mantenere a lungo il suo colore anche durante l’autunno, aggiungendo un tocco di bellezza al giardino durante la stagione più fresca dell’anno.

Per ottenere i migliori risultati nella semina della bermuda SunQueen, è consigliabile seguire alcuni semplici passaggi. Innanzitutto, preparare il terreno rimuovendo eventuali detriti, livellandolo accuratamente e rompendo eventuali zolle. Successivamente, distribuire uniformemente i semi sulla superficie, cercando di coprirli leggermente con terriccio specifico (come EasyGreen) oppure sabbia miscelata da ammendante organico (come Vegevert, specifico per tappeti erbosi). È importante mantenere il terreno costantemente umido durante il processo di germinazione, irrigando regolarmente senza eccedere per evitare il ristagno d’acqua. Dopo circa 14 giorni si potranno già ammirare i primi risultati.

Manutenzione della Bermuda già insediata

I tappeti erbosi costituiti da specie macroterme come bermuda, paspalum e zoysia, che sono già ben insediati, necessitano di un apporto nutrizionale extra per garantire una crescita ottimale durante la stagione estiva. Queste specie sono conosciute per la loro richiesta di azoto, quindi è fondamentale fornire loro concimi ad alto contenuto di azoto per soddisfare le loro esigenze nutrizionali. Due prodotti consigliati per stimolare la crescita dei tappeti erbosi di cynodon, paspalum e zoysia sono Knox 24-0-5, che contiene il 30% di azoto ricoperto da XRT, e Antys 15, un concime liquido 15-4-6 arricchito con oligoelementi.

È importante tenere a mente che le altezze di taglio ideali per la bermuda variano generalmente tra i 10 e i 25 mm, a seconda della varietà selezionata. Altezze di taglio superiori potrebbero causare un tappeto erboso eccessivamente infeltrito, con il rischio di effettuare tagli troppo bassi durante le operazioni di cura. In generale, queste specie tendono a formare uno strato di feltro denso, pertanto è necessario effettuare regolarmente verticut per eliminarlo e applicare periodici top dressing con sabbia e Vegevert. In caso di strati di feltro particolarmente spessi e difficilmente rimovibili meccanicamente, consigliamo l’uso del prodotto biologico anti feltro NoThatch.

Prestando attenzione a questi aspetti cruciali nella gestione del tappeto erboso, si potrà garantire una crescita sana e rigogliosa delle specie macroterme come bermuda, paspalum e zoysia, mantenendo un prato di qualità durante tutta la stagione estiva.

Agenti umettanti per gestire al meglio l’acqua

L’utilizzo di un agente umettante, come Tournament Ready, Magnum granulare o Magnum 44 Oneshot, offre numerosi benefici, soprattutto in termini di risparmio idrico durante il periodo estivo. Questo tipo di prodotto è in grado di migliorare l’uniformità di distribuzione dell’acqua lungo la superficie del terreno e la sua percolazione nel profilo del suolo. Ciò contribuisce a creare e conservare una riserva idrica all’interno della zona radicale, dove le radici delle piante possono trarre nutrimento e idratazione.

Grazie all’utilizzo di agenti umettanti, è possibile ridurre al minimo le perdite d’acqua dovute al ruscellamento superficiale e all’evaporazione, migliorando così l’efficienza degli interventi di irrigazione. Questa migliore gestione idrica permette un notevole risparmio di acqua, che può essere quantificato in una riduzione dei consumi totali annui del 20-30%.

Inoltre, l’uso di agenti umettanti aiuta a prevenire la formazione di aree secche (dry spot), particolarmente problematiche durante un periodo in cui il tappeto erboso è già soggetto a perdite di liquidi. Evitare l’insorgenza di tali zone secche è essenziale per mantenere un aspetto uniforme e sano del prato.

We Greencare, come proteggere la pianta dagli stress estivi

Anche nel mese di giugno, è possibile adottare una gestione del tappeto erboso e del giardino in generale più biologica e sostenibile, agendo con costanza e prevenzione. Utilizzando prodotti che favoriscono la resistenza naturale delle piante, si può garantire una migliore capacità di sopportare gli stress estivi causati da alte temperature, siccità e attacchi di insetti e patogeni fungini.

Una combinazione efficace è quella di distribuire Double-D insieme a Fosfo-K, massimizzando l’azione fungistatica dei microelementi contenuti e stimolando la produzione di molecole di resistenza naturali. Grazie alle proprietà cicatrizzanti del Rame e dello Zinco, Double-D è efficace anche in fase curativa.

Per ottenere risultati più efficaci, si consiglia di abbinare anche le alghe pure contenute in Compass Bio ai L-aminoacidi liberi di Turbine Amino. Questa miscela concentrata di prodotti liquidi avrà un effetto antistress e rigenerante sia sul tappeto erboso che sulle piante.

Per accelerare il processo di recupero dagli stress estivi come il caldo e la siccità, è possibile utilizzare trattamenti a base di chitosano, come Asset Chitosan. Si tratta di un prodotto liquido concentrato, derivato dalla chitina, un biopolimero organico sostenibile, che favorisce la salute e la crescita delle piante.

Fino a quando le temperature non diventano eccessivamente elevate (oltre i 29-30 gradi), i microrganismi concentrati presenti in Bacillium, Beauvum, Bio seed e Tricum possono contribuire a rendere più sani e resistenti sia il tappeto erboso che le piante. Inoltre, grazie ai microrganismi apportati al suolo, aiutano le piante a difendersi dagli attacchi di patogeni fungini associati alle malattie estive e da alcuni insetti dannosi. È sempre consigliabile abbinare l’uso di questi prodotti all’uso di un concime liquido con biostimolante e antiossidanti come Nutribio N, per ottimizzare la nutrizione e la resistenza del tappeto erboso e delle piante.

Con l’adozione di queste soluzioni naturali e sostenibili, si può garantire la salute e la vitalità del tappeto erboso e del giardino durante la stagione estiva, minimizzando l’impatto ambientale e promuovendo una gestione consapevole e rispettosa dell’ambiente.

Calendario verde di giugno 2023 i prodotti per il giardino

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Le indicazioni date dai nostri agronomi nel Calendario Verde di giugno sono generali e da adattarsi alle condizioni climatiche del luogo e del periodo. Contatta il tuo referente tecnico-commerciale di zona per un piano di gestione personalizzato. 

 

Come avere un tappeto erboso sano in estate

In estate è difficile avere un tappeto erboso in microterme sano a causa delle elevate temperature e degli alti livelli d’umidità tipici dei climi italiani. Le temperature ottimali per la crescita di Loietto, Poa, Agrostide e Festuca sono infatti ampiamente superate e il tappeto erboso va incontro facilmente a situazioni di stress termico.

Sopra i 30 °C gli squilibri fisiologici provocati dalle temperature elevate alterano le normali attività fisiologiche della pianta e la predispongono a una ridotta resistenza-tolleranza verso gli stress biotici e abiotici, patogeni compresi, portando a superfici rovinate sia da un punto di vista estetico che della usufruibilità.

MANUTENZIONE DEL TAPPETO ERBOSO IN ESTATE

Per migliorare la condizione del tappeto erboso in estate si possono mettere in atto alcuni accorgimenti manutentivi che servono ad alleviare le situazioni stressanti e rafforzare notevolmente le piante, permettendo al prato di affrontare al meglio la stagione estiva.

1. ALZARE L’ALTEZZA DI TAGLIO

Alzare l’altezza di taglio di 1 cm rispetto alla primavera, senza scendere sotto i 5 cm per i tappeti erbosi ricreativi e ornamentali e i 3 cm per i tappeti erbosi a uso sportivo.
Mantenere più lamina fogliare permette una maggiore capacità di fotosintesi per la pianta, più traspirazione e quindi una corretta termoregolazione, maggiore crescita e approfondimento degli apparati radicali e protezione per la zona vitale del colletto.

2. USARE CONCIME POTASSICO

Concimare con fertilizzanti estivi ricchi in Potassio e a basso contenuto in azoto.
Il Potassio, accumulandosi a livello citoplasmatico, aumenta la concentrazione dei succhi cellulari e con esso incrementa la resistenza agli stress termici, l’usura da calpestamento e la resistenza all’attacco di agenti patogeni. A livello cellulare il potassio regola il meccanismo di apertura e chiusura degli stomi attraverso i quali si compie la traspirazione da un lato e l’assorbimento dell’anidride carbonica per la fotosintesi dall’altro, migliorando la funzionalità della pianta.

Attenzione al concime scelto per l’estate perché eccessi di azoto in estate possono peggiorare la resistenza alle alte temperature e aumentare le richieste idriche. L’azoto infatti stimola la crescita dei germogli che ha come conseguenza una riduzione della resistenza allo stress idrico o termico.

Per la stagione estiva sono consigliati fertilizzanti granulari come il concime minerale Unigreen 12-5-20+ 3Mg + 2Fe ottimale per la nutrizione e il colore, il concime organo-minerale Unigreen 8-5-18 no stress e il concime organico di Frayssinet Ever 7 7-4-7 + 2Mg per la nutrizione, il colore e la fertilità biologica del terreno. Tra i concimi liquidi si segnalano i prodotti della linea Nutribio, quali Nutribio N e Nutribio K capaci di riassumere in un unico prodotto nutrizione, stimolazione radicale e difesa dagli stress grazie al contenuto di specifici elementi nutrienti, di Osyr promotore della crescita radicale e di ortodifenoli vegetali capaci di prevenire e contenere i danni da agenti stressanti per le piante.

3. IRRIGARE CORRETTAMENTE

Studiare un piano di irrigazione che mantenga un corretto stato d’idratazione del tappeto erboso nel tempo, stabilendo turni irrigui, volumi di adacquamento e momenti d’intervento in funzione delle condizioni pedoclimatiche e della tipologia di tappeto erboso.

In linea generale sono da preferirsi turni non frequenti e con alti volumi d’acqua per favorire lo sviluppo radicale. Meglio attivare gli impianti di prima mattina (prima delle 8) per rimuovere la rugiada dalle foglie e mantenere la lamina asciutta durante il resto del giorno, abbassando così, i rischi d’insorgenza di malattie fungine. Nei tappeti erboso di alto livello, per ridurre la rugiada mattutina si possono utilizzare anche prodotti specifici antirugiada come Magnum Recoil.

Fortemente sconsigliata l’irrigazione notturna in quanto, con la maggiore umidità, il tappeto è più predisposto allo sviluppo di patologie fungine. L’irrigazione durante il giorno rischia invece di essere poco efficiente a causa della veloce evaporazione acquea per le alte temperature.

4. USARE AGENTI UMETTANTI

Utilizzare un agente umettante (Tournament ready Magnum 44 OneshotYucca) per migliorare l’uniformità di distribuzione dell’acqua lungo la superficie del terreno e la sua percolazione lungo il profilo, contribuendo alla creazione e conservazione di una riserva idrica utile nello strato di suolo occupato dagli apparati radicali.

L’uso di agenti umettanti permette anche di evitare la formazione di Dry Spot, tanto più in un periodo in cui il tappeto erboso è già predisposto alla perdita di liquidi.

5. VALUTARE L’USO DI AMMINOACIDI

Distribuire prodotti a base di amminoacidi. Gli amminoacidi sono implicati favorevolmente in numerose funzioni metaboliche in prevenzione e risposta agli stress termici e siccità. L’applicazione di Turbine Amino con il 35% di L-amminoacidi, prima, durante e dopo eventi stressanti migliora la tolleranza e resistenza del tappeto erboso e le sue capacità di recupero da eventuali danni.

6. UTILIZZARE PRODOTTI A BASE DI ALGHE

Prevedere l’utilizzo di prodotti a base di alga Ascophyllum nodosum pura.
Compass Bio Active è una vera e propria miniera di biostimolanti e molecole no-stress fatta di carboidrati, aminoacidi, vitamine, ormoni fitoregolatori, elementi minerali, betaine osmoprotettrici, acido alginico, mannitolo e laminaria. Permette di migliorare il colore e promuovere il rilancio dell’attività fotosintetica grazie alla stimolazione della produzione di clorofilla anche durante periodi siccitosi. L’alga Ascophyllum nodosum contribuisce a mantenere un bilancio idrico equilibrato durante periodi caldi, a esaltare l’attività della microflora del terreno e aumentare la tolleranza del tappeto erboso alle malattie nonché il recupero della piena funzionalità a seguito di eventi stressanti.

7. PREVEDERE L’USO DI BIOSTIMOLANTI SPECIFICI

Distribuire in ottica preventiva all’insorgenza di malattie estive di origine fungina dei prodotti biostimolanti specifici permette di aumentare la resistenza delle piante e combattere in moto naturale le patologie.
Double-D miscela di Rame, Zinco e Manganese sotto forma di idracido è particolarmente efficace grazie alla sua rapidità di assimilazione, all’azione fungistatica dei microelementi contenuti e alla stimolazione alla produzione di molecole di resistenza naturali. Grazie al potere cicatrizzante di Rame e Zinco Double D è efficace anche in fase curativa.
La miscelazione con Manursol Fosfo-K concime a base di fosfito di potassio in grado di stimolare la produzione di fitoalessine, molecole naturali di resistenza, ne amplifica l’efficacia.

 

Operazioni colturali estive – Specie microterme

Dalla fase di forte spinta vegetativa che ha caratterizzato le operazioni colturali primaverili, nei mesi estivi si assiste solitamente ad una riduzione di attività per quanto riguarda i tappeti erbosi. Questo però non accade in modo uniforme sul nostro territorio in quanto ricco di microclimi, e non avviene per le specie macroterme, tipicamente bene adattate a climi caldi e ben tolleranti ad una riduzione delle precipitazioni atmosferiche.
Le alte temperature, con il conseguente aumento dell’evapotraspirazione, riducono invece fortemente il rigoglio vegetativo delle specie microterme. In questa puntata del nostro excursus manutentivo sul tappeto erboso, vediamo insieme ed in estrema sintesi quali sono le operazioni colturali che ci attendono in questo particolare periodo dell’anno caratterizzato da un forte caldo.

In questi mesi è bene impostare l’altezza di taglio al di sopra delle medie praticate nel corso dell’anno. Un’altezza maggiore determina anche un maggiore approfondimento dell’apparato radicale a tutto vantaggio di una maggiore capacità nel prelevare acqua dagli strati di suolo più profondi da parte del tappeto erboso.
L’altezza di taglio va quindi impostata intorno a 30/35 mm con frequenza bisettimanale (settore ornamentale) utilizzando macchinari rotativi (fanno eccezione le Agrostis spp. che dovranno essere comunque tagliate con macchinario elicoidale ad altezze non superiori ai 20 mm) ed intorno a 25/30 mm con frequenza trisettimanale nel settore sportivo utilizzando macchinari elicoidali.
Anche qui fanno eccezione le Agrostis spp. dei greens dei campi da golf e dei campi da tennis che avranno un’altezza di taglio pari a 4/5 mm.
In questi mesi, dopo l’ultima fertilizzazione di giugno, è bene ridurre del tutto gli apporti azotati quantomeno fino alla fine del mese di agosto/primi di settembre, ma può essere assai utile continuare con le somministrazioni di potassio ed eventualmente minime integrazioni di N nel settore sportivo. In questo periodo fosforo e ferro sono elementi che possono venire somministrati solo in presenza di precise carenze evidenziate da analisi chimiche.

Di fondamentale importanza il continuo supporto irriguo. Buona regola quella di reintegrare in modo costante il quantitativo di acqua che il tappeto ed il suolo perdono per effetto combinato dell’evapotraspirazione. Da sfatare del tutto infatti il seguente ragionamento, purtroppo ancora molto seguito: “L’irrigazione diurna dell’erba è assolutamente da evitare poiché i raggi del sole, irradiando la singola goccia d’acqua posata sulla foglia, vengono intensificati dall’effetto “lente”, con il risultato di ustionare le lamine fogliari causando danni a volte irreparabili”

Con la tropicalizzazione del Mediterraneo in atto, dopo le calde estati con le quali abbiamo imparato a convivere, e con i tappeti erbosi di giardini ed impianti sportivi a volte ridotti in condizioni pietose dal micidiale connubio di siccità e alte temperature, il ragionamento di cui sopra può rappresentare persino un’insidia per il tappeto.
Lo scopo del Syringing (leggera somministrazione di acqua al tappeto un paio di ore prima del manifestarsi delle massime temperature giornaliere) è quello di abbassare la temperatura del tappeto erboso in quanto evaporando, l’acqua depositata sulle foglie raffredda l’interno dell’apparato vegetativo. Possiamo così affermare senza tema di smentite che da un punto di vista agronomico sarebbe senz’altro preferibile una irrigazione diurna piuttosto che notturna.

Nella variegata gamma Unmaco i prodotti che possono essere utilizzati nel periodo estivo sono:

SETTORE ORNAMENTALE
Knox 10-0-30 Super Kappa (granulo 2/3 mm) – fertilizzante per tappeti erbosi di alta qualità a forte apporto di potassio. Il vettore azotato è suddiviso in frazione a pronto effetto costituita da urea (5%) e da frazione a lenta cessione XRT (5%). XRT o Exented release Technology è una tecnologia che permette un rilascio azotato in modo continuativo, ma graduale per oltre 90 giorni. Nel periodo considerato, in considerazione dell’alto titolo in Potassio e della necessità di ridurre gli apporti azotati può essere sufficiente una dose di 1-2 kg/100 m².
Unigreen 8-5-18 – fertilizzante organo-minerale con azoto organico a lenta cessione, da usare in dose di 30-40 g/mq, a seconda delle necessità e della situazione.
Unigreen 12-5-25 + Fe + Mg – fertilizzante minerale con azoto a lenta cessione e microelementi per aumentare la resistenza del tappeto erboso e mantenere un colore verde brillante. Da usare in dose di 30-40 g/mq, a seconda delle necessità e della situazione.
Nutribio K (liquido) – fertilizzante con antiossidanti naturali che migliora la resistenza delle piante alle malattie e agli stress, oltre a correggere velocemente le carenze potassiche (effetto tensioattivo). Contiene anche lo stimolante radicale omologato Osyr.
Il dosaggio è variabile in funzione delle necessità, all’interno di un range tra 5 e 10 l/ha.

SETTORE SPORTIVO
Knox 10-0-30 Super Kappa (granulo 2/3 mm)
Unigold 0-0-47 – fertilizzante micro granulare con alto tenore di ossido di potassio. Dose: 20-30 g/mq.
Unigreen 6-5-20
Nutribio K (liquido)
Nutribio N (liquido) – prodotto radicante e biostimolante naturale di origine vegetale. Agisce come protettore delle auxine, impedendone la degradazione, e come stimolo dei processi cellulari di lignificazione nei tessuti radicali. Il dosaggio è variabile da 10 a 20 kg/ha in soluzione allo 0,2 %.
L’uso ripetuto di Nutribio N permette d’incrementare dal 25 al 75% l’estensione dell’apparato radicale.