I benefici di un prato fiorito sono numerosi e non si legano solo all’aumento di bellezza e biodiversità del luogo d’impianto.
Non sempre però con la semina di un prato fiorito, si ottengono i risultati sperati; le cause possono essere diverse, ma spesso sono dovute a una preparazione inefficace del terreno e a una scelta non del tutto consapevole del miscuglio fiorito adatto per il luogo. In questo articolo, esploreremo come scegliere il miscuglio fiorito ideale per il tuo progetto.
In commercio si trovano i miscugli fioriti più disparati, adattabili al sito d’intervento: possono contenere specie con altezze differenti (i cossidetti miscugli fioriti nani con specie fino a 35 cm d’altezza, oppure i più comuni, con altezze medie che variano da 70 fino a 110 cm), specie con fioritura scalare o che hanno una sola fioritura importante all’anno. Vi sono miscugli che apportano specifiche esigenze estetiche di colore, altri che hanno funzionalità specifiche come l’attrarre farfalle o dar da mangiare agli insetti pronubi.
Bisogna sempre tenere a mente che lasemina di un miscuglio fiorito ricco di specie non porta mai a un risultato definitivo e che, solo con gli anni, attraverso la competizione tra le varie specie impiantate e l’ambiente circostante, si potrà vedere una comunità vegetale stabile, che si è adeguata al sito e al tipo di cure ricevute.
Vediamo in linea generale che aspetti dobbiamo valutare per scegliere il miscuglio fiorito adatto al progetto.
Prati fioriti: cosa sono? come gestirli al meglio?
Sempre maggiore è anche in Italia l’attenzione verso i prati fioriti, un mezzo per apportare biodiversità e ridurre i costi di creazione e manutenzione dell’aree verdi, anche in ambito urbano.
La progettazione e la creazione di spazi verdi tendono a mettere sempre più in rilievo gli aspetti naturali e a cercare una manutenzione sempre più sostenibile. Così come la creazione di un tappeto erboso, anche l’allevamento delle piante in vivaio e la loro manutenzione una volta che sono state poste a dimora ha dei costi che, oltre che strettamente economici, sono anche ambientali. I prati fioriti richiedono, invece, una manutenzione minima, che riduce notevolmente i costi di gestione, incrementando comunque il valore estetico dell’ambiente in cui sono inseriti.
In particolar modo se costituiti da specie autoctone e selvatiche, i prati fioriti sono fondamentali nell’aumentare la biodiversità presente sul territorio, attirando anche l’entomofauna e la macrofauna. L’immagine di naturalità che crea un prato fiorito è inoltre utile al benessere della psiche umana, perennemente posta sotto pressione dallo stress dell’ambiente marcatamente antropizzato delle città moderne.
COSA SONO I PRATI FIORITI
I prati fioriti sono aree seminate e gestite dall’uomo che riproducono prati dall’aspetto naturale, utilizzando specie erbacee spontanee (i wildflowers) e/o coltivate, perennanti o autoriseminanti che, seminate in miscuglio, creano delle macchie fiorite molto ornamentali. Possono essere la soluzione in molti contesti urbani e periurbani in cui si ricercano aree di un certo valore estetico mantenendo però un basso livello di manutenzione e utilizzando risorse idriche limitate.
I BENEFICI DEI PRATI FIORITI
Le motivazioni che portano alla scelta di seminare un prato fiorito in un contesto urbano o periurbano sono molteplici.
Ecco alcuni dei benefici che apporta la semina di un prato fiorito:
Una bassa manutenzione e costi gestionali ridotti
I prati fioriti richiedono una manutenzione minima che consiste, dopo l’impianto, di uno sfalcio annuale a fine stagione e di irrigazioni di soccorso nei mesi più caldi. Piantare prati fioriti può far risparmiare soldi anche per la loro capacità di stabilizzare il terreno e di prevenire l’erosione del suolo.
La possibilità d’impianto su superfici molteplici e variegate
Le specie erbacee da fiore contenute nei miscugli per prato fiorito si adattano a crescere su suoli degradati e poveri di sostanza organica. I prati fioriti, a differenza delle altre soluzioni a verde solitamente impiantate, non soffrono le caratteristiche fisico-chimiche dei substrati utilizzati, gli eccessi termici microclimatici, l’impiego dei sali per impedire la formazione di ghiaccio sul manto stradale, i danni meccanici involontari e l’emissione di gas nocivi e polveri sottili. L’impianto di prati fioriti può essere eseguito in ambienti urbani (giardini pubblici e scolastici, zone di viabilità come aiuole e rotatorie, aree verdi periurbane), privati (giardini, tetti verdi) e marginali (presso autostrade e aeroporti). Può essere previsto inoltre per la riqualificazione di zone incolte ed essere utilizzato su superfici inclinate come le scarpate, anche in presenza di terreno scabro, annullando i problemi di manutenzione solitamente presenti.
L’elevato valore estetico
La salvaguardia della biodiversità
I prati fioriti contribuiscono a esaltare la biodiversità per la loro capacità di attirare uccelli, lepidotteri, bombi e altri insetti grazie alla vasta produzione di polline e semi, oltre che alla presenza di un’ampia varietà di specie autoctone che così vengono conservate e diffuse.
Inoltre, la presenza d’insetti risulta utile nella lotta biologica quando vengono creati i cosiddetti Wildflowers strips, ai margini di colture in pieno campo.
La protezione ambientale
Tutte le forme vegetali schermano le polveri sottili e riducono la temperatura dell’area circostante, limitando soprattutto le temperature torride dei mesi estivi. I prati fioriti in particolare, essendo composti da specie variegate e spesso d’origine autoctona, hanno un’azione benefica potenziata nei luoghi dove vengono insediati.
Costruzione di una continuità tra il paesaggio antropizzato e quello naturale
In un mondo dove le aree antropizzate crescono a dismisura e dove si tiene sempre troppo poco conto del ruolo della natura, anche per la salute umana, delle zone con prato fiorito possono fare da continuità tra i due mondi e magari, invogliare l’uomo ha passare più tempo in spazi naturali.
COME SEMINARE UN PRATO FIORITO
Partire da un buon letto di semina
Una corretta preparazione del letto di semina rappresenta il punto di partenza per la buona riuscita di un prato fiorito. Sarà opportuno effettuare una fresatura a una profondità di 5-10 cm per creare un letto di semina soffice e ottimale alla germinazione del miscuglio. Per assicurare la completa assenza d’infestanti sarebbe ottimale eseguire almeno una falsa semina e, se possibile, uno o più trattamenti con un diserbante totale, come il glifosate. In un’ottica di sostenibilità ambientale è fortemente suggerito l’uso di diserbo termico tramite macchinari di qualità (no a fiamme libere) come Ripagreen.
Scegliere il giorno giusto per la semina
È importante scegliere adeguatamente il giorno di semina: la giornata deve essere soleggiata, con temperature del terreno di circa 8-10ºC e totale assenza di vento. La presenza di vento comprometterebbe la distribuzione omogenea e uniforme dei semi e quindi favorirebbe l’insediamento di piante indesiderate. Per aiutare la distribuzione omogenea del miscuglio si consiglia di miscelarlo a un inerte come la sabbia e di procedere con una semina incrociata.
Dopo la semina
Appena dopo la semina si rende necessaria la rullatura per favorire l’adesione del seme al terreno e quindi la sua germinazione. In caso di semine tardo primaverili e/o in condizioni di particolare siccità, è opportuno procedere con alcune irrigazioni dell’area fino alla germinazione delle specie.
Nel corso della stagione vegetativa possono essere realizzati uno o due sfalci, a seconda della quantità di biomassa che si vuole ottenere e della tipologia di specie scelte. Per aiutare l’entomofauna che il miscuglio fiorito attira, è consigliato sfalciare prima della Primavera, in modo che roditori e piccoli animali possano trovar rifugio durante l’inverno.
COME CURARE I PRATI FIORITI
Si può affermare che la semina e l’impianto di prati fioriti è un sistema di gestione dei suoli urbani altamente sostenibile.
Le operazioni gestionali e manutentive richieste sono infatti limitate al momento dell’impianto e a uno o due sfalci l’anno. Inoltre non è previsto l’utilizzo di fertilizzanti e fitofarmaci o di concimi azotati. L’aggiunta di sostanze nutritive creerebbe infatti uno squilibrio nella crescita delle specie presenti nel miscuglio, rischiando di favorire per di più la diffusione di alcune specie invasive/infestanti. Nel caso in cui è noto il terreno prescelto è ricco di azoto, conviene scegliere un miscuglio fiorito ricco di specie annuali.
Gli input idrici ed energetici per la manutenzione del prato fiorito sono minimi. L’acqua servirà al momento della semina, per aiutare il germogliamento dei semi e in estate, per evitare che le piante si secchino. L’irrigazione estiva non è obbligatoria ma, date le temperature raggiunte negli ultimi anni e la condizione di siccità, è consigliata per mantenere la bellezza ornamentale del prato e garantire tutte le fioriture. In previsione di mancanza d’irrigazione, si possono scegliere miscugli con specie fiorite spontanee e particolarmente resistenti alla siccità come Tappeto Campestre ed Estate italiana.
Idrosemina del prato: come funziona (Aggiornamento 2021)
L’idrosemina è la tecnica agronomica che consente di inerbire a prato con successo tutte le superfici dove non è possibile utilizzare seminatrici tradizionali come le aree declive e/o difficilmente accessibili.
Con l’ausilio di un’apposita macchina idroseminatrice è possibile distribuire in un unico passaggio una sospensione acquosa contenente seme, collante, mulch (pacciamante), colorante, ritentore idrico ma anche ammendante e fertilizzante.
COS’È L’IDROSEMINA
L’idrosemina ci permette di inerbire sponde, argini, scarpate, terreni in forte pendenza così come di realizzare opere di ripristino ambientale tra le quali la rinaturalizzazione di cave e discariche di rifiuti, la stabilizzazione e protezione di piste da sci e inerbimenti tecnici per terre armate.
L’estrema adattabilità e flessibilità della tecnica di idrosemina la rendono idonea anche per l’inerbimento di aree estensive in piano, campi sportivi, percorsi golfistici e grandi aree pubbliche ricreative. L’idrosemina ha il vantaggio di distribuire tutto il materiale in un unico passaggio e di assicurarsi risultati più sicuri di impianto del tappeto, anche quando le condizioni ambientali non sono ideali (grande presenza di animali, freddo, vento).
COME FUNZIONA L’IDROSEMINA
L’idrosemina, grazie alla natura degli ingredienti che compongono la sospensione acquosa, comporta numerosi vantaggi che permettono la riuscita certa degli interventi di inerbimento, anche nelle condizioni ambientali più difficili.
Per l’idrosemina serve in primis una macchina specifica, detta idroseminatrice, che può essere acquistata o noleggiata apposta per il lavoro (contattaci per sapere se i nostri macchinari sono disponibili). L’idroseminatrice è composta principalmente da una cisterna, un mescolatore per mantenere i materiali in perfetta sospensione nella cisterna, un impianto idrico e una pompa per distribuire il prodotto a pressione costante.
Vi è poi bisogno di:
un miscuglio di semi, generalmente a base di essenze graminacee e leguminose, ma può essere scelto in base all’obiettivo dell’intervento, alle condizioni pedoclimatiche e al budget a disposizione
Collante e mulch per ridurre il dilavamento e il movimento del seme, favorendo il grado e la regolarità della copertura erbosa. Permettono inoltre di limitare la predazione del seme da parte di uccelli e insetti
un mulch biodegradabile, a base di cellulosa, paglia o legno, che si decomponga una volta affermato l’inerbimento. Il mulch contribuisce in modo fondamentale a creare il miglior microclima per una perfetta germinazione del seme e a stabilizzare le superfici contro l’erosione del terreno a causa di acqua e vento. Il mulch, ricoprendo il terreno, evita la formazione di crosta superficiale che influirebbe negativamente su una buona germinazione
un ritentore idrico ben performante. Riduce le preoccupazioni riguardo il grado d’umidità ambientale e del terreno, mancanza di irrigazione e temperature non ottimali al momento della semina
un buon ammendante, specialmente se di origine vegetale, migliora la fertilità fisico-chimica e biologica del terreno favorendo la crescita e l’affermazione della copertura vegetale
un fertilizzante garantisce il giusto effetto starter al seme scelto
un colorante aiuta a migliorare l’uniformità di applicazione evitando sovrapposizioni o zone di mancato intervento
LA SOLUZIONE UNMACO
A seguito dell’esperienza decennale sviluppata nel mondo dell’idrosemina, compresa di test di diversi prodotti e diversi macchinari, proponiamo un piano di idrosemina specifico.
Questo piano per idrosemina è pensato per utilizzo con macchina idroseminatrice con cisterna da 500 litri con agitatore (possibilità di noleggio) ma è facilmente adattabile ad altri mezzi.
La natura della sospensione acquosa, per tipologia e quantità di miscuglio e dei coadiuvanti, può variare in funzione dell’intervento da eseguire e della pendenza della superficie da trattare. In generale per un buon lavoro di idrosemina consigliamo:
Miscugli suggeriti: GREEN ROUGHcon il 70% di Festuca arundinacea e il 30 % Lolium perenne. Oppure: BLUE STRONG con l’85% di Festuca arundinacea, il 10% di Loietto e il 5% di Poa ibrida, per una resistenza ancora maggiore.
Dose suggerita: 50 grammi/mq (15 kg per cisterna)
Mulch con paglia HYDRO STRAW in dose di 110 grammi/mq (33 kg per cisterna) oppure, EDGE, pellet secco che contiene un’esclusiva composizione a base di cellulosa e fibra di granturco con funzione stabilizzante del suolo, utilizzabile anche in aree senza acqua disponibile
Collante SUPER-TACH in polvere: 1 grammo/mq (0,3 kg per cisterna)
Ritentore idrico super assorbente IDRONANO BASIC, sviluppato a partire da nanotecnologie è capace di assorbire e rilasciare acqua fino a 700 volte il proprio peso per lungo tempo. Attivo per cinque anni e biodegradabile (0,5 kg per cisterna)
Ammendante organico di origine vegetale in polvereVEGETHUMUS: 80 grammi/mq (25 kg per cisterna)
Concime starter liquido
Colorante MANURSOL SUPER GREENin dose di 100-250 gr per cisterna, a seconda del colore desiderato
La capacità di lavoro con una macchina da 500 l è di circa 300 metri quadrati; con acqua a disposizione in prossimità del luogo di intervento si riuscirà a raggiungere una capacità oraria di circa 1.000 metri quadrati.