Calendario verde di Ottobre – come gestire al meglio il giardino in autunno
Ecco il calendario verde di Ottobre, attentamente sviluppato dai nostri agronomi per assistere i professionisti del tappeto erboso durante l’autunno.
[Clicca qui per scaricare il calendario verde di Ottobre senza leggere l’approfondimento]
A Ottobre l’autunno entra nel vivo.
Questo mese rappresenta un periodo ideale per nuove semine e trasemine, grazie alla minima competizione con le infestanti e alle condizioni di umidità ottimali. Le temperature iniziano a calare e le giornate si accorciano, segnando l’inizio del periodo di riposo del tappeto erboso e di molte piante. In questa fase, è cruciale supportare le piante con l’apporto di potassio, preparandole per l’inverno imminente.
Ottobre rappresenta anche un momento importante per continuare i trattamenti biologici che supportano le piante. Con i piani di manutenzione WeGreencare, progettati per promuovere pratiche agricole più sostenibili, è possibile prevenire gli attacchi fungini più comuni. Questi trattamenti non solo proteggono le piante, ma contribuiscono anche a preservare l’ecosistema circostante, incrementando la vita microbica del suolo.
Biostimolanti e stimolanti radicali: il segreto per migliorare la resistenza delle piante
Oggi la viticoltura, l’orticoltura e la frutticoltura così come il giardinaggio e la coltivazione di piante ornamentali devono affrontare numerose sfide. Da un lato, è necessario adattarsi ai rapidi cambiamenti climatici e ambientali in atto, dall’altro, soddisfare le aspettative sociali e dei clienti.
Con i limiti imposti dalla legge e la maggior coscienza ambientale che si sta sviluppando in tutti noi, concimare le piante per averle sane/produttive risulta spesso non essere più abbastanza. Oltre a un’attenta osservazione delle piante, ecco che ci vengono in aiuto i biostimolanti.
Cosa sono i biostimolanti
I biostimolanti sono sostanze naturali, come biomolecole di estratti vegetali e alghe, microrganismi o sostanze minerali non nutrienti, che migliorano il metabolismo fisiologico delle piante e possono essere applicati alle piante o al suolo.
I biostimolanti migliorano l’efficacia degli elementi nutritivi (N, P, K, Mg, Ca) presenti nell’ambiente o apportati tramite concimazione
Incrementano la resistenza agli stress abiotici come basse temperature, stress idrici, salinità, caldo eccessivo
Attivano i processi metabolici delle piante, migliorando la capacità di assorbire nutrienti e acqua dal suolo e favorendo la fotosintesi. Ciò porta a un aumento della produzione di biomassa e di frutta, migliorando la resa e la qualità dei raccolti.
Meccanismo d’azione dei biostimolanti
Più che per i loro costituenti, è il meccanismo d’azione che permette di definire i biostimolanti.
Sono 5 i meccanismi d’azione chiave dei biostimolanti:
Il riconoscimento dei principi attivi su dei recettori specifici che permette la penetrazione delle molecole attive del prodotto nelle cellule e nei tessuti della pianta
La traslocazione e la trasformazione di queste molecole attive
La manifestazione dei geni di difesa, dei segnali e della regolazione dello stato ormonale che permettono una resistenza locale indotta
L’attivazione dei processi metabolici
La trasmissione dei segnali e il trasferimento della resistenza indotta all’intera pianta
Come usare i biostimolanti
I biostimolanti possono essere utilizzati in diverse modalità a seconda delle esigenze delle piante e delle condizioni ambientali.
Solitamente si distinguono queste modalità di applicazione:
Applicazione fogliare: i biostimolanti possono essere applicati direttamente sulle foglie delle piante utilizzando un’apposita attrezzatura come un atomizzatore o uno spruzzatore. Questa modalità è particolarmente indicata quando le piante stanno subendo stress ambientali o quando è necessario fornire un immediato supporto nutrizionale.
Applicazione al suolo: alcuni biostimolanti possono essere applicati direttamente al suolo. Questo metodo è utile per migliorare la struttura del suolo e aumentare la capacità di assorbimento di nutrienti e acqua da parte delle radici delle piante.
Trattamenti di immersione: i biostimolanti possono essere utilizzati per la preparazione di soluzioni di immersione delle radici delle piante come l’inzaffardatura. Questo metodo è particolarmente utile durante la fase di trapianto e/o di messa a dimora, in quanto aiuta le piante a sviluppare un sistema radicale forte e resistente e riduce i livello di stress da trapianto.
Trattamenti di pre-germinazione: i biostimolanti possono essere utilizzati per migliorare la germinazione dei semi. In questo caso, i semi vengono immersi in una soluzione contenente uno o più biostimolanti prima di essere seminati. Questa modalità è utile per aumentare la velocità e l’efficacia della germinazione. Noi ti abbiamo risolto la fatica con il nostro trattamento di Bioattivazione delle sementi da tappeto erboso della linea Blue.
In ogni caso, è importante seguire le dosi e le modalità di utilizzo consigliate e tenere conto delle specifiche esigenze delle piante e delle condizioni ambientali in cui queste crescono.
Il concetto alla base dei biostimolanti
Lavorare sui meccanismi fisiologici naturali per migliorare le prestazioni di radicazione delle piante: azione di crescita radicale, ottimizzazione della nutrizione, miglioramento della resistenza delle radici e limitazione degli stress (idrici, termici, ecc.). La ricerca sulla sostanza organica del suolo di Frayssinet ha permesso di isolare molecole organiche transitorie che agiscono per stimolare il metabolismo delle piante. OSYR, il principio attivo di NUTRIBIO, ottenuto dalla depolimerizzazione di composti lignocellulosici, stimola la crescita e la rigenerazione delle radici proteggendo le auxine dai meccanismi ossidativi e stimolando la produzione di isoperossidasi.
Un esempio di biostimolanti di qualità: i prodotti Frayssinet
I biostimolanti Frayssinet sono composti da aminoacidi, polifenoli e dalla molecola omologata Osyr.
Osyr, stimolante della crescita radicale, favorisce l’assorbimento idrico e minerale, ottimizzando così la crescita e la nutrizione delle piante.
Gli antiossidanti naturali, così come gli aminoacidi e i polifenoli, proteggono il metabolismo fotosintetico dell’organismo. Essi combattono contro i meccanismi di ossidazione responsabili dei disequilibri nello sviluppo delle colture, del malfunzionamento della fotosintesi, di una messa in riserva insufficiente.
La gamma di concimi biologici liquidi Nutribio è costituita da tutti questi elementi permettendo di rispondere in modo funzionale alle necessità della pianta.
Gli stimolanti radicali
Gli stimolanti radicali sono biostimolanti del metabolismo delle piante che influenzano lo sviluppo delle piante e dei microrganismi rizosferici. Gli studi agronomici recenti confermano l’importanza, sia nelle radici che nella rizosfera, di una moltitudine di piccole molecole organiche semplici chiamate “transitorie” (ormoni, enzimi, aminoacidi, …) che agiscono sulla crescita e la salute radicale della pianta.
La selezione di alcune molecole organiche, estratte da composti vegetali, ha permesso di sviluppare stimolanti radicali che agiscono sia sulla crescita che sulla resistenza radicale.
Nelle situazioni stressanti, come l’emergenza delle plantule, il trapianto, i deficit nutrizionali, gli stress abiotici e la stanchezza a fine ciclo, la pianta regola il suo metabolismo abituale degradando le auxine, ormoni naturali dedicati alla crescita radicale. L’applicazione di uno stimolante di crescita radicale adatto protegge le auxine dalla degradazione, agendo così sul rilancio della crescita del vegetale e del suo sistema radicale e sulla resistenza fisica dell’apparato radicale.
Il meccanismo di azione di uno stimolante radicale come Osyr
In situazione di stress e di deficit nutritivi, le auxine, molecole coinvolte nella fisiologia della pianta (crescita, riproduzione, fioritura, rizogenesi), vengono degradate. Questa degradazione delle auxine porta un impatto negativo sui meccanismi di riproduzione ma anche sulla qualità dei raccolti. I biostimolanti nutrizionali Nutribiocontengono lo stimolante di crescita Osyr che ha la capacità di proteggere, incapsulandole, le auxine dalla degradazione e, al tempo stesso, permettere uno sviluppo equilibrato delle piante, così come della loro resistenza agli stress ambientali. I prodotti biologici liquidi Nutribio contengono inoltre una parte di nutrienti e degli antiossidanti specifici, per un’azione completa sulle piante.
Meccanismo d’azione di Osyr contenuto in un biostimolante Frayssinet
In sintesi, i biostimolanti sono un modo efficace e sostenibile per migliorare la qualità delle piante, aumentare la loro resistenza agli stress ambientali e migliorarne la nutrizione. Usati a calendario e in prevenzione si rivelano una soluzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente per migliorare la produzione e la salute delle piante, senza sostanze chimiche nocive per l’ambiente o per la salute umana.
Articolo liberamente ispirato da Frayssinet, azienda leader nella produzione di fertilizzanti organici e biostimolanti
Calendario Verde di Febbraio – cosa fare in giardino a febbraio
Ecco il calendario verde di Febbraio sviluppato dai nostri agronomi per supportare i professionisti e dare consigli su tutti i lavori da fare in giardino a febbraio
[Clicca qui per scaricare il calendario verde di Febbraio senza leggere l’approfondimento]
Febbraio è un mese di transizione. Nei primi giorni del mese c’è ancora una forte escursione termica tra giorno e notte che non permette il risveglio vegetativo della maggior parte delle specie. Dopo la seconda metà del mese però, l’allungamento delle giornate è più significativo così come il riscaldamento del terreno nei giorni soleggiati; indizi per la flora che è giunta l’ora di riprendere uno stato vegetativo attivo. Per questo motivo, i nostri tecnici hanno creato una versione ibrida del Calendario del Verde mensile: consigli e prodotti per la gestione invernale delle alberature e dei problemi dovuti all’alta umidità del periodo (eccesso di lombrichi – rischio di malattie fungine) ma anche i fertilizzanti organici per un pronto risveglio di tappeto erboso e piante, da usare a fine mese.
La gestione degli alberi in inverno
L’inverno rappresenta un periodo di riposo vegetativo per moltissime specie e per questo viene spesso scelto come momento ideale dell’anno per effettuare potature e per mettere a dimora piante. Finché le temperature lo permettono e non mettono troppo a rischio la ripresa degli esemplari, anche a febbraio si possono continuare i lavori di potatura e stabilizzazione delle piante e di messa a dimora di nuove alberature.
Potatura
Per garantire la salute dell’esemplare, prima di potare è importante: avere chiaro obiettivo e tipodi potatura (Ricostruzione – Rimodellamento – Alleggerimento –Riduzione – Allevamento – Produzione); intuire il tipo di risposta che avrà la pianta; conoscere l’età della pianta e il suostadio di sviluppo. Scontato il consiglio: evitare le capitozzature.
Dopo la potatura, è consigliato usare un prodotto che disinfetti le ferite e prevenga l’infezione e quindi lo sviluppo di patologie e funghi. Double-D, al contrario dei mastici, lascia traspirare la ferita e svolge azione di protezione verso microrganismi patogeni.
Consolidamento alberi
Con consolidamento si intendono tutti i metodi di collegamento o supporto delle branche o fusti di una pianta allo scopo di ridurre la probabilità di cedimento e/o i danni associati a un cedimento strutturale della pianta. L’obiettivo complessivo è cercare di prevenire il cedimento della branca o della pianta intera e/o di evitare danneggiamenti a persone o cose.
Come fare ciò? Con sistemi specifici, sviluppati sulle esigenze della pianta. Gli esperti consigliano di usare sistemi in polipropilene con ammortizzatori registrati e controllati come i kit Cobra (chiedici i modelli disponibili).
Messa a dimora di alberi e piante
La messa a dimora di piante è un’operazione semplice e veloce che però dev’essere eseguita con alcune attenzioni per evitare la sofferenza e lo sviluppo ridotto dell’esemplare.
Per garantire uno sviluppo sano e rigoglioso della pianta, consigliamo, dopo aver scavato una buca della dimensione adatta alla specie e al suo apparato radicale, di distribuire un terriccio specifico per la piantumazione come Orgasyl Plantation. Questo terriccio contiene infatti concime organico per un effetto sprint iniziale e stimolante radicale Osyr che proteggerà la pianta dalle situazioni stressanti.
In caso di messa a dimora di specie di particolare valore o in condizioni sfavorevoli, si può utilizzare in aggiunta la tecnica dell’inzaffardatura(video). Tecnica agricola storica, negli ultimi anni è stato rivalorizzata anche in ambito produttivo e ornamentale. In un catino ampio creare una soluzione con Nutribio N e Idronano quindi immergerci l’apparato radicale della pianta (non ci sono pericoli di bruciature) e procedere con la messa a dimora.
Nutribio N contiene antiossidanti e lo stimolante radicale Osyr e quindi proteggerà la pianta dagli stress e ne stimolerà lo sviluppo radicale, apportando anche una piccola dose di azoto organico. Idronano, ritentore idrico biodegradabile, accumulerà fino a 700 volte il proprio peso in acqua e garantirà che la pianta non soffra anche in caso di siccità.
La preparazione delle piante al risveglio vegetativo
Le ultime annate italiane hanno visto un rialzo delle temperature già dalla metà di febbraio, con punte di calore straordinario raggiunte nel 2022. Aspettandoci quindi che questo trend continui, in alcune zone d’Italia, febbraio potrebbe già essere il mese per la prima concimazione del tappeto erboso e di alcune piante.
Meglio lavorare con prodotti a forte base organica (di qualità, mi raccomando) per aiutare le piante a riprendersi dall’inverno e per apportare sostanza organica al suolo che migliorerà non solo la struttura del terreno, aumentandone la capacità di gestione dell’acqua, ma stimolerà la crescita di un ambiente più sano per lo sviluppo delle piante. Si sconsigliano fortemente i prodotti con azoto organico derivato da pellami e scarti della lavorazione della pelle in quanto hanno azione nulla sul suolo e la sua salute.
Per il tappeto erboso si può utilizzare l’ammendante specifico Vegevert oppure, se si vuole apportare più azoto, il concime Ever 10 (10.2.4). Entrambi contengono lo stimolante di radicazione omologato Osyr e sono concimi biologici specifici per il prato.
Su piante e arbusti meglio prediligere Actimus che contiene anche Boro e Zinco, elementi utili per migliorare l’inizializzazione floreale e la crescita primaverile. Lo stimolante radicale Osyr avrà grande influenza nella crescita degli apparati radicali ma anche la protezione della pianta da stress e malattie.
Preparare l’orto a febbraio
In questi mesi invernali si può iniziare a preparare l’orto per la Primavera. Se ci segui da un po’ sai già quanto è importante la presenza di una buona sostanza organica nel suolo; aggiungere materia organica viva e da origine controllata (al contrario dei compost “fai da te”) permette di apportare microrganismi utili che andranno a colonizzare il suolo e, sviluppando rapporti simbiotici con le radici delle piante, le aiuteranno a svilupparsi e a essere più forti e resistenti. Vegethumus, ammendante organico con umofosfati e stimolatore di crescita radicale Osyr, permette di ripristinare la fertilità del suolo e di sostenere le piante fin dal primo giorno. Creando le condizioni ideali per lo sviluppo delle piante dell’orto.
Prevenire e curare le malattie fungine invernali
Attenzione alle malattie fungine, ancora in agguato con questi livelli di umidità.
In primis, evitare di camminare sopra il tappeto erboso quando è ghiacciato per non creare fratture alle lamine fogliari che, oltre al danno estetico, potrebbero diventare ricettacolo di patogeni e quindi di malattie primaverili.
In caso di tagli del tappeto, raccogliere sempre i residui di taglio per evitare lo sviluppo di patologie fungine. I rimasugli infatti potrebbero creare muffe e, il loro strato, prevenendo il passaggio di luce e aria sul prato, portare a malattie. Per lo stesso motivo, tenere pulito il tappeto da foglie e residui vegetali di altre piante.
Rugiada e umidità
Nei tappeti erbosi di alto livello conviene rimuovere sempre la rugiada del mattino; questa operazione si può fare meccanicamente oppure con l’aiuto di prodotti specifici come Magnum Recoil di Indigrow. Questa miscela di coadiuvanti, agenti di diffusione e oli forma una barriera sulla lamina fogliare, contribuendo a disperdere la rugiada e ridurre lo sviluppo di malattie.
Ridurre il più possibile l’umidità sulle lamine fogliari è fondamentale per diminuire le possibilità di sviluppo di malattie fungine invernali come Microdochium nivale, Typhula e Filo rosso. Per fare ciò, può essere utile integrare nel piano di gestione del tappeto erboso, l’uso di agenti umettanti specifici. Prodotti professionali come Magnum 44 (in pratiche bustine da 110 g) eTournament Ready, permettono la distribuzione omogenea nel suolo dell’acqua derivata dalle piogge, evitandone l’accumulo su suoli compattati e riducendo lo sviluppo di muffe, muschio e funghi.
La cura
Cosa fare se si notano macchie tipiche delle patologie invernali del prato (quest’inverno le condizioni erano spesso perfette per lo sviluppo di Microdochium nivale)?
Senza usare fitofarmaci, la soluzione è il fosfito di Potassio. Fosfo-Kstimola la protezione endogena della pianta tramite la produzione di fitoalessine (molecole ad azione fungitossica) e rende le pareti cellulari più resistenti, combattendo anche i patogeni già attivi.
Problematiche invernali sul prato
Il lavoro dei lombrichi è fondamentale nel suolo, capita però che, per vari motivi, ci siano giardini dove la loro presenza è davvero troppo elevata e che ci si ritrovi con danni come i mucchietti di escrementi. In questi casi, si possono allontanare i lombrichi con un prodotto repellente naturale come Team Cast. Mi raccomando, usalo solamente su suolo ben bagnato (irrigazione o dopo pioggia).
Se invece il problema del tuo tappeto erboso è la colorazione dovuta alla stagione e non hai tempo di aspettare condizioni meteo migliori, puoi avere un tappeto erboso verde brillante apportando ferro a rapido assorbimento (in forma liquida). Ferplus Cu con Ferro agisce nella pianta a livello endoterapico, garantendo un assorbimento quasi immediato e risultati estetici duraturi. Grazie al contenuto in ferro, è un prodotto biologico efficace anche nel contenimento del muschio.
Vuoi muoverti in anticipo sullo sviluppo d’infestanti primaverili? In questo articolo ti spieghiamo come fare, in ottica #WeGreencare
📍 Sei un privato e vuoi acquistare gli stessi prodotti usati dai professionisti? C’è GiardinaggioStore
Calendario verde di Dicembre – come gestire prato e giardino in inverno
Ecco il calendario verde di Dicembre sviluppato dai nostri agronomi per supportare i professionisti del giardinaggio nei mesi invernali.
[Clicca qui per scaricare il calendario verde di Dicembre senza leggere l’approfondimento]
Temperature più rigide e sempre meno ore di luce, è arrivato Dicembre.
Spinta dal freddo invernale la flora va in riposo vegetativo, pronta a raccogliere le energie per superare gli stress da freddo e risplendere al risveglio, la prossima Primavera. Aiutiamola preventivamente donando sostanza organica di qualità in questo periodo; le piante saranno non solo più forti e resistenti agli stress ma anche più precoci nel risveglio primaverile.
Nelle zone più miti d’Italia sono ancora possibili semine tardive ma solamente con miscugli con specie selezionate per la capacità di germinare anche con temperature prossime allo zero.
Vediamo insieme ai nostri agronomi come gestire il tappeto erboso in inverno ma anche come mettere a dimora le piante e creare l’orto a dicembre. Ecco l’articolo di approfondimento del Calendario del Verde di Dicembre.
Semina del tappeto erboso a Dicembre
Dicembre non è sicuramente il mese più consigliato per procedere con una nuova semina o una trasemina.
Grazie alla ricerca, negli ultimi anni sono state selezionate varietà più tolleranti il freddo che sono in grado di germinare anche con temperature prossime allo zero termico e che vengono in soccorso dei professionisti che si trovano a dover fare semine tardive. Date le temperature e le ore di luce disponibili, una semina a dicembre è consigliata solamente nelle regioni d’Italia a clima mite e in condizioni di “urgenza”.
In semine così tardive il consiglio generale è quello di utilizzare solamente sementi di Lolium perenne che, di natura, ha tempistiche di germinabilità molto rapida.
Quando le temperature del suolo sono prossime allo zero (mi raccomando, far riferimento alle minime notturne), gli unici miscugli che hanno possibilità di germinare sono quelli contenenti Loietto annuale (Lolium multiflorum) turf type o Loietto perenne in forma tetraploide.
Vi consigliamo Winter Overseeding con il 50% di Loietto annuale turf type (con lamina fine) per semine tardive e trasemine su macroterme. Il loietto annuale ha infatti minor durata e morirà rapidamente quando le specie macroterme come gramigna si risveglieranno dalla dormienza la prossima primavera.
Per aree ad alto traffico come i campi da calcio e i campi sportivi in generale, nonché per semine con temperature prossime allo zero, è meglio usare Winter Stadium che contiene il 30% di Loietto perenne tetraploide, naturalmente più resistente e più rapido a germinare.
Dopo la corretta lavorazione del terreno (video), evitare di “spingere” con un concime starter ma piuttosto utilizzare un ammendante di qualità come Vegevert che possa non solo donare sostanza organica al terreno ma stimolare la radicazione e proteggere la pianta fin dalla nascita (grazie alla presenza della molecola Osyr).
La nutrizione del tappeto erboso in inverno
In questo periodo è sconsigliato concimare; gli elementi infatti, sarebbero difficilmente assorbiti dalle piante e rischierebbero di portare a danni successivi, come lo sviluppo di bruciature o di patologie fungine.
Per chi è in ritardo con l’ultima concimazione dell’anno si consiglia di distribuire un prodotto senza titoli alti e senza azoto a rapida cessione come l’ammendante a base vegetale Vegevert. Questo prodotto apporta sostanza organica viva e di qualità nel terreno, migliorandone non solo la disponibilità idrica ma andando a stimolare l’accumulo delle riserve nutritive della pianta. La prossima primavera, il tappeto erboso si ritroverà così con il giusto nutrimento per riprendere la stagione vegetativa e, ancor prima della prima concimazione dell’anno, avrà un risveglio anticipato. Per ulteriori approfondimenti sull’importanza della sostanza organica per le piante, leggi il nostro articolo dedicato.
Consigli per gestire il prato a Dicembre
Dicembre non è esattamente il momento per godersi il prato. Con le gelate mattutine è sempre meglio evitare di camminare sopra il tappeto erboso così da non creare fratture alle lamine fogliari che, oltre al danno estetico, potrebbero diventare ricettacolo di patogeni e quindi di malattie primaverili.
Con la forte diminuzione delle temperature e la riduzione delle ore di luce disponibili per la fotosintesi, si consiglia di mantenere il tappeto erboso ad altezze di taglio medie, intorno ai 25/30 mm nel settore ornamentale e ai 20/25 mm nel settore sportivo.
Data l’umidità del periodo, fare attenzione, quando i tagli non sono eseguiti con erba perfettamente asciutta, raccogliere sempre i residui di taglio per evitare lo sviluppo di patologie fungine. I rimasugli infatti potrebbero creare muffe e, il loro strato, prevenendo il passaggio di luce e aria sul prato, portare a malattie. Per lo stesso motivo, tenere pulito il tappeto da foglie e residui vegetali di altre piante.
Nei tappeti erbosi di alto livello conviene rimuovere sempre la rugiada del mattino; questa operazione si può fare meccanicamente oppure con l’aiuto di prodotti specifici come Magnum Recoil. Questa miscela specifica di coadiuvanti, agenti di diffusione e oli forma una barriera sulla lamina fogliare, contribuendo a disperdere la rugiada e ridurre lo sviluppo di malattie.
Ridurre il più possibile l’umidità sulle lamine fogliari è fondamentale per diminuire le possibilità di sviluppo di malattie fungine invernali come Microdochium nivale, Typhula e Filo rosso. Per fare ciò, può essere utile integrare nel piano di gestione del tappeto erboso, l’uso di agenti umettanti specifici. Prodotti professionali come Magnum 44 (in pratiche bustine da 110 g) e Tournament Ready, permettono la distribuzione omogenea nel suolo dell’acqua derivata dalle piogge, evitandone l’accumulo su suoli compattati e riducendo lo sviluppo di muffe, muschio e funghi.
Con temperature prossime allo zero termico è il momento di chiudere gli impianti d’irrigazione dopo averli opportunamente svuotati e puliti, così da evitare danni da freddo durante l’inverno.
Il giardino a Dicembre
Come si diceva, Dicembre e Gennaio non sono proprio i mesi ideali per godersi il giardino. Questo però non significa che non ci sia nulla da fare.
In questi mesi invernali si può iniziare a preparare l’orto per la Primavera. Si rinnova il nostro sottolineare l’importanza della sostanza organica nel suolo; aggiungere materia organica viva e da origine controllata (al contrario dei compost “fai da te”) permette di apportare microrganismi utili che andranno a colonizzare il suolo e, sviluppando rapporti simbiotici con le radici delle piante, le aiuteranno a svilupparsi e a essere più forti e resistenti. Vegethumus, ammendante organico con umofosfati e stimolatore di crescita radicale Osyr, permette di ripristinare la fertilità del suolo e di aiutare le piante fin dal primo giorno.
Questo prodotto è ottimo anche posizionato nella buca durante la messa a dimora di piante, senza problemi anche se entra a contatto con le sue radici. Dicembre, con le piante a riposo, è il momento giusto per piantare e trapiantare siepi, piante fiorite e arbusti. Grazie a Vegethumus (e allo stimolante radicale contenuto) le piante non subiranno lo stress da piantumazione e anzi, avranno una ripartenza sprint dopo la messa a dimora.
Tempo libero?
Dicembre è il periodo giusto per occuparsi della pulizia e manutenzione degli strumenti e macchinari da lavoro.
We Greencare, proteggere la pianta in maniera sostenibile
Grazie al programma We Greencare è possibile creare e gestire giardini secondo protocollo biologico o scegliere di farlo in maniera integrata, più ecosostenibile. Usando prodotti che inducono resistenza naturale nelle piante, queste saranno più forti e protette nel periodo invernale in cui sono sottoposte a diversi stress, sia ambientali che dovuti a patogeni fungini.
Il Fosfito di potassio liquido contenuto in Fosfo-K stimola la produzione di molecole di resistenza naturali dette fitoalessine che sono efficaci contro i principali patogeni fungini. Usando questo prodotto in abbinamento a Double-D si otterrà un’azione fungistatica naturale, funzionale anche a patologie fungine invernali conclamate.
È sconsigliato l’uso di microrganismi come quelli della famiglia bacillus e micorrize in quanto le temperature del suolo non sono al momento ospitali per questi esseri viventi e l’apporto sarebbe quindi inutile.
Il lavoro dei lombrichi è fondamentale nel suolo, capita però che, per diversi motivi, in giardino ce ne sia una presenza davvero troppo elevata e che ci si ritrovi con danni specifici come i mucchietti di escrementi. In questi casi, si possono allontanare i lombrichi con un prodotto repellente naturale come Team Cast. Da usare solamente su suolo ben bagnato (irrigazione o dopo pioggia).
In caso di eventi in cui è necessario avere un tappeto erboso verde brillante, nonostante la stagione, è consigliabile un apporto di ferro a rapido assorbimento (in forma liquida). Ferplus Cu con Ferro agisce nella pianta a livello endoterapico, garantendo un assorbimento quasi immediato e risultati estetici duraturi. Grazie al contenuto in ferro, è un prodotto biologico efficace anche nel contenimento del muschio.
📍 Sei un privato e vuoi acquistare gli stessi prodotti usati dai professionisti? C’è GiardinaggioStore
Calendario verde di Novembre – bisogni del tappeto erboso in inverno
Ecco il calendario verde di Novembre sviluppato dai nostri agronomi per supportare i professionisti riguardo le necessità del tappeto erboso in questo mese di transizione tra autunno e inverno.
[Clicca qui per scaricare il calendario verde di Novembre senza leggere l’approfondimento]
L’autunno sembra essere finalmente arrivato.
A novembre, con temperature via via più rigide e giornate sempre più corte, il tappeto erboso si prepara al riposo invernale. Questo è il mese ideale per lavorare sul tappeto erboso affinché possa splendere al meglio la prossima Primavera.
È ora di spegnere l’impianto d’irrigazione e di supportare il prato con Potassio (K).
Per le semine tardive – in un periodo non ideale – vengono invece in nostro soccorso miscugli con varietà di loietto che germinano anche a temperature prossime allo zero.
Vediamo meglio come gestire il tappeto erboso a novembre nell’articolo qui sotto che approfondisce il Calendario del Verde.
Semina del tappeto erboso a Novembre
Novembre non è sicuramente il mese più consigliato per procedere con una nuova semina o una trasemina.
Grazie alla ricerca, negli ultimi anni sono però disponibili delle varietà più tolleranti il freddo che sono in grado di germinare anche con temperature prossime allo zero termico e che vengono in soccorso dei professionisti che si trovano a dover fare semine tardive.
Per semine a novembre il consiglio generale è quello di utilizzare solamente sementi di Lolium perenne che, di natura, ha tempistiche di germinabilità molto rapida. Nel centro-sud Italia e fino a metà mese in Nord Italia, consigliamo di seminare blend di loietti come Overseeding Sport (3 varietà americane di loietto perenne) o Green Overseeding (loietti europei di colore verde brillante).
Quando le temperature iniziano ad abbassarsi ulteriormente (mi raccomando, far riferimento alle minime notturne) e scendono sotto i 6 gradi, gli unici miscugli che hanno possibilità di germinare sono quelli contenenti Loietto annuale turf type o Loietto perenne in forma tetraploide.
Vi consigliamo Winter Overseeding con il 50% di Loietto annuale turf type (con lamina fine) per semine tardive e trasemine su macroterme. Il loietto annuale ha infatti minor durata e le specie macroterme non avranno così problemi al risveglio la prossima tarda primavera.
Per aree ad alto traffico come i campi da calcio e i campi sportivi in generale, nonchè per semine con temperature prossime allo zero, è meglio usare Winter Stadium che contiene il 30% di Loietto perenne tetraploide, naturalmente più resistente e più rapido a germinare.
Dopo la corretta lavorazione del terreno (video), in questo periodo conviene evitare di “spingere” eccessivamente con un concime starter ma piuttosto utilizzare un ammendante di qualità come Vegevert che possa non solo donare sostanza organica al terreno ma stimolare la radicazione e proteggere la pianta fin dalla nascita (grazie alla presenza di Osyr).
Semina di prati fioriti in autunno
Al contrario dei miscugli fioriti comunemente disponibili sul mercato, ve ne sono alcuni all’interno del nostro range che possono essere seminati anche a novembre. Miscugli come Polline selvaggio e Tappeto Campestre, essendo composti solamente da specie fiorite selvagge, non hanno problemi di germinabilità e, anzi, hanno dimostrato di essere più resistenti e persistenti nel tempo se seminati in autunno. Alcune specie fiorite hanno inoltre bisogno di vernalizzazione; seminarle per tempo permetterà di godersene fioriture migliori la prossima Primavera.
Consigli per gestire il prato a Novembre
Con la forte diminuzione delle temperature e la riduzione delle ore di luce disponibili per la fotosintesi, si consiglia di mantenere il tappeto erboso ad altezze di taglio simili a quelle di ottobre (intorno ai 25/30 mm nel settore ornamentale e intorno ai 20/25 mm nel settore sportivo).
Data l’umidità del periodo, fare attenzione, quando i tagli non sono eseguiti con erba perfettamente asciutta, raccogliere sempre i residui di taglio per evitare lo sviluppo di patologie fungine. I rimasugli infatti potrebbero creare muffe e, il loro strato, previene il passaggio di luce e aria sul prato.
Nei tappeti erbosi di alto livello conviene rimuovere sempre la rugiada del mattino; questa operazione si può fare meccanicamente oppure con l’aiuto di prodotti specifici come Magnum Recoil. Questa miscela specifica di coadiuvanti, agenti di diffusione e oli forma una barriera sulla lamina fogliare, contribuendo a disperdere la rugiada e ridurre lo sviluppo di malattie.
Il supporto irriguo è meno importante che in piena estate e le irrigazioni possono essere notevolmente diradate. Fino a che le temperature sono superiori allo zero termico (anche di notte) e perdura lo stato di siccità si può continuare a irrigare il prato 1-2 volte alla settimana, aggiustando la quantità di acqua in base alle reali condizioni dell’area. Resta sempre valido il consiglio di evitare le irrigazioni nel tardo pomeriggio-sera, quando l’umidità ambientale cresce e d’irrigare sempre dopo aver eseguito le concimazioni.
A fine mese o comunque quando c’è possibilità di gelate, svuotare l’impianto d’irrigazione per evitare che alcune tubature si possano danneggiare durante l’inverno.
Novembre è il periodo della concimazione autunnale ad alto tenore in Potassio. Il potassio offre molti benefici al tappeto erboso tra cui fornire resistenza meccanica alle pareti cellulari e quindi indurre una maggiore resistenza a eventuali attacchi di patogeni (insetti, ma soprattutto malattie fungine). Se vuoi sapere tutti i benefici apportati dal potassio, guarda il nostro video.
In gran parte d’Italia, novembre inizia a essere un mese “a rischio” per portare avanti operazioni importanti di lavorazione del suolo come le aerificazioni o verticutting. Se necessario effettuare una lavorazione del suolo, si consiglia di farlo quando non sono previste gelate nei giorni a venire per non rischiare di compattare estremamente il terreno e di esporre a un freddo eccessivo le radici.
Operazioni del suolo non troppo impattanti come il topdressing (stesura di un sottile strato di sabbia sulla superficie del tappeto erboso) sono raccomandate per migliorare la struttura del terreno e ridurre la presenza di feltro nelle aree a clima più tipiedo come quelle del centro-sud Italia. I benefici saranno maggiori miscelando la sabbia con l’ammendante vegetale finissimo Cup Green 1 che permette di apportare sostanza organica di qualità al suolo e non solo un inerte.
La nutrizione del tappeto erboso in autunno
Ottobre e Novembre sono i mesi dedicati alla preparazione del tappeto erboso all’inverno. Le temperature rigide possono infatti portare problemi al prato, sia per malattie fungine tipiche (come il Microdochium nivale) che per i danni meccanici più frequenti. Per aiutare il tappeto erboso si deve procedere quindi il prima possibile con una concimazione ad alto tenore in Potassio. Il potassio è fondamentale nella nutrizione delle graminacee (il suo consumo è secondo solo a quello dell’Azoto) e fornisce resistenza meccanica alle pareti cellulari. Questo si traduce in una maggiore resistenza da parte del tappeto erboso a eventuali attacchi di patogeni (insetti, ma soprattutto malattie fungine), al calpestio e agli squilibri idrici e termici che causano stress.
Come suggerito nel calendario verde di novembre, i concimi granulari e liquidi da utilizzare in questo periodo hanno tutti alti livelli di Potassio.
A seconda delle necessità e del livello manutentivo, si potrà procedere alla fertilizzazione autunnale del tappeto erboso scegliendo tra concimi minerali, organo-minerali, o organici con rilascio prolungato degli elementi. Per un doppio effetto di nutrizione potassica e stimolazione della radicazione, è possibile scegliere Nutribio K, in forma liquida che risulta velocemente assimilabile anche in condizioni sfavorevoli come le basse temperature.
Dopo la metà di novembre o a inizio Dicembre, per le regioni più calde, è fortemente consigliato fare l’ultima concimazione dell’anno con l’ammendante Vegevert. Questo prodotto apporta sostanza organica viva e di qualità nel terreno, migliorandone non solo la disponibilità idrica ma andando a stimolare l’accumulo delle riserve nutritive della pianta. La prossima primavera, il tappeto erboso si ritroverà così con nutrimento per riprendere la stagione vegetativa e, ancor prima della prima concimazione dell’anno, avrà un risveglio anticipato.
We Greencare, proteggere la pianta in maniera sostenibile
Grazie al programma We Greencare è possibile creare e gestire giardini secondo protocollo biologico o scegliere di farlo in maniera integrata, più ecosostenibile. Usando prodotti che inducono resistenza naturale nelle piante, queste saranno più forti e protette nel periodo invernale in cui sono sottoposte a diversi stress, sia ambientali che dovuti a patogeni fungini.
Un prodotto che permette anche al cliente finale di vedere risultati rapidamente, è Nutribio N. Questo concime organico liquido con stimolatore di crescita radicale Osyr e polifenoli antiossidanti, stimola la crescita delle piante, ne aumenta la resistenza agli stress ossidativi e ottimizza la nutrizione idro minerale. Il suo utilizzo fa la differenza anche nelle zolle appena posate o in situazioni stressanti per il tappeto. Il prato, più forte, sarà meglio in grado di difendersi dagli attacchi di patogeni invernali.
Il Fosfito di potassio liquido contenuto in Fosfo-K stimola la produzione di molecole di resistenza naturali dette fitoalessine che sono efficaci contro i principali patogeni fungini.
È sconsigliato l’uso di microrganismi come quelli della famiglia bacillus e micorrize in quanto le temperature del suolo non sono al momento ospitali per questi esseri viventi e l’apporto sarebbe quindi inutile.
Il lavoro dei lombrichi è fondamentale nel suolo, capita però che, per diversi motivi, in giardino ce ne sia una presenza davvero troppo elevata e che ci si ritrovi con danni specifici come i mucchietti di escrementi. In questi casi, si possono allontanare i lombrichi con un prodotto repellente naturale come Team Cast. Da usare solamente su suolo ben bagnato (irrigazione o dopo pioggia).
📍 Sei un privato e vuoi acquistare gli stessi prodotti usati dai professionisti? C’è GiardinaggioStore
Sostanza organica e tappeto erboso in Autunno
In questo articolo tecnico approfondiremo il legame tra sostanza organica e tappeto erboso, in particolar modo nel periodo autunnale.
Il tappeto erboso è una coltura intensiva che, per la propria crescita e sostentamento, è causa di un notevole asporto di elementi nutrienti e del depauperamento continuo nel contenuto in sostanza organica del terreno. Per la gestione di un tappeto erboso non basta quindi fornire concimi con elementi minerali, ma è di fondamentale importanza reintegrare e mantenere un corretto livello di sostanza organica nel terreno durante tutto il corso dell’anno. Anche in autunno è importante riequilibrare il livello di sostanza organica nel suolo; si può infatti approfittare dell’arrivo della stagione più fredda, quando tutti gli elementi viventi rallentano, per apportare prodotti organici di qualità che aumentino il livello di sostanza organica del terreno e aiutino la pianta nella messa a riserva di sostanze nutrienti.
LE FUNZIONI DELLA SOSTANZA ORGANICA NEL SUOLO
La sostanza organica nel suolo ha molteplici funzioni e porta differenti benefici anche alle piante insediate:
fa da “cemento umico” per la creazione della struttura fisica ottimale del terreno e quindi permette di migliorare la circolazione dell’acqua e dell’aria a livello degli apparati radicali. Avere un buon livello di sostanza organica apporta vantaggi ancor maggiori nei terreni argillosi
aumenta la capacità di ritenzione dell’acqua e degli elementi nutritivi con particolare riguardo e vantaggio per i terreni sabbiosi
aumenta la temperatura del suolo grazie al maggior assorbimento di luce e calore e i micro esseri viventi che vanno ad abitare il terreno
migliora la degradazione del feltro e esalta la fertilità biologica del suolo, grazie alla maggiore attività della microflora tellurica con chiare e positive ricadute sul ciclo dei nutrienti
incentiva i meccanismi naturali di resistenza delle piante agli stress biotici e abiotici e porta ad effetti competitivi nei confronti dei microrganismi patogeni
È accertato scientificamente da numerose fonti come il bilancio positivo da un punto di vista chimico, fisico e biologico del terreno dipenda ampiamente dal suo contenuto in sostanza organica.
PERCHE’ UTILIZZARE CONCIMI ORGANICI IN AUTUNNO
La nutrizione autunnale con sostanza organica intende ripristinare e mantenere il contenuto a livello ottimale anche per i mesi a seguire, così che il prato possa presentarsi al meglio al risveglio vegetativo primaverile.
Con l’utilizzo di fertilizzanti organici di qualità il potenziale nutritivo del terreno subirà un incremento, grazie all’azione lenta e graduale di mineralizzazione della sostanza organica condotta dalla microflora del suolo. Gli elementi nutrienti liberati andranno a costituire una vera e propria riserva per la stagione autunno-invernale e la migliore dispensa possibile per il tappeto erboso alla ripresa vegetativa primaverile.
Il prato, adeguatamente preparato in autunno, beneficerà in termini di vigore e di risveglio precoce in Primavera.
La gradualità di rilascio degli elementi nutritivi consente, allo stesso tempo, di prevenirne perdite in profondità per lisciviazione.
COME APPORTARE SOSTANZA ORGANICA NEL SUOLO
La migliore nutrizione autunnale con sostanza organica è quella che, oltre ad apportare elementi nutritivi per stimolare l’apparato fogliare, origina il più alto potenziale umico nel suolo, ovvero il potenziale di produzione di sostanza organica “nobile”, che determina una decisa azione sul terreno e sulla vita degli apparati radicali. Decisivi per ottenere sostanza organica “nobile” sono l’origine delle materie prime e il procedimento di produzione del fertilizzante.
Gli stallatici e tutti i prodotti la cui parte organica è derivata esclusivamente da materiali di origine animale (come derivati dal sangue e dalla concia delle pelli) hanno infatti effetto solamente sulla parte aerea della pianta e un’azione meno duratura.
Nella gamma Unmaco si trovano numerosi prodotti con materie prime organiche di origine sia animale che vegetale, appositamente scelte e selezionate, che lavorano non solo sulla parte aerea ma anche nel suolo.
In particolare, tra i prodotti formulati appositamente per il tappeto erboso, individuiamo nell’ammendanteVegeverte nel concime Ever 7 i prodotti ideali per la nutrizione autunnale e l’apporto di sostanza organica.
Si tratta di fertilizzanti organici biologici che esaltano l’effetto suolo e radice grazie alla combinazione di 8 frazioni vegetali complementari tra loro (tra i quali panelli e polpa di frutta, cacao, olive, girasole), stallatico ovino e complessi proteici azotati.
Tutti i prodotti sono rigorosamente senza compost verde, fanghi e residui urbani. Sono ottenuti con il processo di compostaggio bioattivato Biotech C2A e granulati a freddo per mantenere intatta l’attività biologica del prodotto finito e assicurare la massima produzione di humus.
A questo riguardo, un parametro di particolare valore è l’ISMO (indice della stabilità della sostanza organica o potenziale humus), ovvero quanto del fertilizzante distribuito si trasformerà in humus di alta qualità. Per Vegevertsi arrivano a toccare i 400 kg/t; ovvero su 1 t di materiale distribuito ben 400 kg diventeranno humus di alta qualità (contro gli 80-100 kg di uno stallatico di buona qualità).
QUANDO APPORTARE SOSTANZA ORGANICA IN AUTUNNO
La sostanza organica si può apportare come nutrizione autunnale in diversi modi.
L’ammendante organico biologico VEGEVERT può essere utilizzato:
– in fase di trasemina, miscelato a sabbia
– al momento dell’operazione di bucatura e carotatura
– in copertura verso la fine del mese di novembre (in dose di 100 g/m2)
Il concime organico EVER 7, con composizione 7-4-7, si utilizza invece in copertura su tappeto erboso ben installato a dosaggio di 40 g/m2. Può essere usato sia come prima concimazione autunnale che verso fine ottobre-inizio novembre.
La Sostanza Organica del suolo: diverso valore a seconda dell’origine
Abbiamo visto come l’apporto di sostanza organica sia fondamentale per i suoli italiani, tipicamente argillosi per poter avere piante non solo con produzioni maggiori, più regolari e di qualità, ma anche più resistenti ai diversi stress abiotici e biotici. L’aggiunta di sostanza organica di qualità permette quindi una forte riduzione nell’utilizzo di agrofarmaci, verso una cura della pianta molto più ecosostenibile.
NON ESISTE UN’UNICA SOSTANZA ORGANICA
Per poter apportare sostanza organica di qualità, e quindi funzionale, è necessario che i prodotti utilizzati subiscano un controllo molto attento sulla tipologia e la qualità della materia prima di partenza; questo significa garantire tracciabilità totale dei lotti, sia di materia prima che di produzione e l’esclusione di prodotti nocivi quali fanghi di depurazione, rifiuti urbani e rifiuti verdi, per garantire un prodotto finito di maggior qualità e sicurezza per l’utilizzatore e l’ambiente.
I panelli vegetali ricchi in cellulosa e lignina (materiali residui di una estrazione eseguita per pressione di caffè, cacao, olive, girasole…), la paglia di cereali e lo stallatico di erbivori hanno “azione Suolo” e potenziale humus forte. Nei substrati fertilizzati con prodotti così composti è possibile misurare una forte presenza di microrganismi utili ed elevata fertilità biologica in tempi molto rapidi rispetto alle tempistiche medie che riguardano la sostanza organica (2-3 anni). L’attività microbica derivata dall’apporto di questo tipo di sostanza organica sarà progressiva nel tempo.
Altri prodotti di origine vegetale maggiormente legnosi e tannici quali cortecce, segatura, cippati vegetali, vinacce e torbe, presentano comunque un’“azione Suolo” ma con potenziale humus decisamente inferiore. Inoltre questo materiale tende ad accumularsi come materia organica inerte in quanto ha tempi di trasformazione dilatati, dai 5 ai 10 anni; questo significa debole presenza di microorganismi e minor livello di fertilità biologica.
C’è poi la sostanza organica derivante dall’apporto di deiezioni animali, pannelli vegetali proteici (soia, colza, ricino,…), proteine animali trasformate (piume, ossa, pelli, carni,…) che ha un “azione Pianta” non va ad influenzare il suolo e la sua struttura e composizione. L’attività microbica derivante dall’apporto di queste sostanze – sempre correttamente compostate – è molto rapida e permette quindi di dare un effetto concime alla pianta ma non di rafforzarla.
IL COMPOSTAGGIO DELLA SOSTANZA ORGANICA
Per nutrire davvero il suolo e apportare un cambiamento decisivo alla produzione non è necessario solo valutare le materie prime impiegate nei prodotti ma anche come queste vengono trattate e compostate. Esiste un protocollo per l’igienizzazione e pre-umificazione di qualità chiamato Biotech C2A; attraverso questo procedimento biotecnologico a temperature strettamente controllate si concentrano le frazioni precursori dell’humus con un approccio simile a quello HACCP, garantendo sicurezza dei prodotti e una sostanza organica “pronta”.
I panelli vegetali attentamente estratti sono tra le circa 80 materie organiche di partenza, di cui la maggior parte derivata da agricoltura attenta e sostenibile, che FRAYSSINET, leader europeo della concimazione organica, impiega nella produzione della sua gamma di prodotti organici solidi e liquidi.
Le materie prime vengono compostate separatamente secondo protocollo Biotech C2A e in seguito granulate a freddo secondo un processo brevettato che permette il mantenimento in toto della dinamica biologica del prodotto. Utilizzando questi prodotti si avrà quindi la sicurezza di apportare sostanza organica viva e microrganismi pronti ad agire nel suolo.
IL PROGRAMMA DI NUTRIZIONE E BIOSTIMOLAZIONE
Potenziare e migliorare le interazioni che caratterizzano il sistema suolo – rizosfera – pianta si riflette in migliori condizioni per lo sviluppo, la qualità e la resistenza delle piante.
Trattandosi di un ecosistema complesso, vivo e dinamico, solo un approccio ad esso nel suo insieme permetterà agli utilizzatori di sfruttare le sinergie tra i diversi interventi agronomici evitando di incorrere in singole azioni di scarsa efficacia.
FRAYSSINET e UNIVERSAL MANURE COMPANY mettono da numerosi anni a disposizione dei professionisti strumenti e soluzioni per pianificare azioni complementari e ben coordinate tra loro in un approccio a 360°, chiamato PROGRAMMA DI NUTRIZIONE E BIOSTIMOLAZIONE (PNS). Il PNS prevede l’utilizzo di tecniche agronomiche volte ad aumentare la sostanza organica del suolo e la resistenza dei vegetali, ma anche l’impiego programmato durante la stagione di crescita di prodotti sia solidi che liquidi in grado di esaltare la bellezza e le prestazioni del tappeto erboso e delle piante e, che, di pari passo, permettono una riduzione dei trattamenti convenzionali.
Il programma PNS è fondato su 4 azioni mirate a migliorare la capacità delle piante di nutrirsi, idratarsi e difendersi dalle avversità attraverso l’attivazione efficace dell’interfaccia suolo-pianta ovvero la rizosfera.
PROGRAMMA DI NUTRIZIONE PER IL TAPPETO ERBOSO
Un PNS (Piano Nutrizione e Stimolazione) ideale per la gestione biologica di un tappeto erboso in microterme è composto dalle seguenti 4 azioni:
I azione
Ottimizzazione dello sviluppo degli apparati radicali e della colonizzazione del suolo da parte della microflora simbiontica (micorrize) grazie al biostimolante liquido ad azione radicale Nutribio N. Questo prodotto contiene il principio Osyr che stimola la crescita e la rigenerazione radicale, proteggendo le auxine (gli ormoni vegetali che ne presiedono ai processi di crescita e sviluppo) dai meccanismi ossidativi e degradativi tipici dei periodi di stress. Più precisamente Osyr protegge le auxine dalla loro degradazione enzimatica in termini di tempo e quantità consentendo, in modo naturale, un aumento della massa radicale misurabile fino al 55%.
Contemporaneamente, grazie alla produzione di enzimi del tipo “Isoperossidasi”, promuove il processo di lignificazione delle pareti cellulari creando una barriera di protezione molto efficace ad aumentare la resistenza della pianta agli stress biotici ed abiotici (in particolare l’insorgenza di malattie fungine) e favorendone la capacità di recupero da eventuali danni subiti.
II azione
Ottimizzazione della nutrizione delle piante e dell’attivazione biologica della rizosfera grazie ai fertilizzanti organici granulari VEGEVERT e EVER.
VEGEVERT è l’ammendante organico biologico studiato appositamente per il tappeto erboso e prodotto a partire da 8 diverse materie prime naturali complementari tra loro e dal biostimolante radicale Osyr. Utilizzato in sede di preparazione del letto di semina e posa del tappeto erboso a zolle o in rigenerazione VEGEVERT esalta la fertilità biologica (aumento di attivazione biologica fino a oltre il 73% in più rispetto a un terreno privo di apporto) e migliora le proprietà chimico-fisiche del terreno. Contenendo Osyr promuove lo sviluppo e l’attività dell’apparato radicale e, di conseguenza, la salute delle piante e le loro performance estetiche e produttive.
I fertilizzanti di copertura della linea EVER, specifici per tappeto erboso, nascono aggiungendo alla base compostata VEGEVERT un complesso proteico vegetale a mineralizzazione rapida (la tecnologia PRO T10) e complementi organici selezionati che rilasciano con progressività i principali elementi della nutrizione (N, P, K e Mg) e composti organici a basso peso molecolare (polisaccaridi, aminoacidi e peptidi), a nutrimento per i microrganismi utili della rizosfera. I prodotti EVER combinano nutrizione minerale del tappeto erboso, stimolazione del funzionamento biologico del suolo e sviluppo degli apparati radicali.
III azione
Ottimizzazione dello stato nutrizionale ed idrico delle piante grazie al nutriente organico NK liquido ad azione fogliare NUTRIKALI.
NUTRIKALI è un biostimolante nutritivo organico di origine vegetale, elaborato a partire da aminoacidi betaine e polisaccaridi. Di comodo e veloce assorbimento, sia fogliare che radicale, permette la rapida correzione delle carenze da Azoto e Potassio così come di microelementi di origine naturale B, Cu, Fe, Mn, Mo e Zn contribuendo al rilancio della crescita. La parte organica lavora da osmoregolatrice per ottimizzare lo stato di idratazione delle piante, una maggiore resistenza agli stress e l’attivazione biologica dei suoli.
IV azione
Ottimizzazione dello stato di salute della pianta prevenendo i rischi da stress ossidativo causa di inefficienza fotosintetica e rilancio della crescita grazie alla gamma di biostimolanti nutrizionali antiossidanti in forma liquida NUTRIBIO.
La linea NUTRIBIO è rappresentata da concimi liquidi organici biologici, da somministrare per via fogliare o fertirrigazione, studiati per l’apporto mirato ed immediato alle piante di macro e microelementi nutrienti e per la prevenzione degli stress ossidativi causati da fattori biotici e abiotici. Grazie al contenuto di molecole polifenoli vegetali (orto-difenoli) in grado di intercettare e disattivare pericolosi radicali liberi, la pianta riesce a mantenere il suo equilibrio fisiologico anche in situazioni di stress. La presenza di Osyr garantisce stimolazione dello sviluppo radicale e della crescita della pianta e migliore efficienza nell’approvvigionamento di acqua e minerali.
Nelle piante si segnalano risposte particolarmente positive riguardanti la qualità generale e la capacità produttiva quali il miglioramento della fotosintesi e l’ottimizzazione dei cicli di crescita e fioritura.
COME LA SOSTANZA ORGANICA INFLUENZA LE PIANTE
Si parla sempre più di sostanza organica e di come i terreni coltivati ne debbano essere ricchi. La sostanza organica è infatti di vitale importanza per la vita delle piante e per le loro performance sia estetiche che produttive.
I ruoli e le influenze della sostanza organica del suolo sono molteplici e differenziati:
Nutrizione: la sostanza organica gioca un ruolo essenziale nella nutrizione vegetale grazie all’assorbimento dei nutrienti della soluzione circolante a seguito dei processi di mineralizzazione condotti dai microrganismi del terreno. Le diverse tempistiche di mineralizzazione permettono di mettere a disposizione delle piante gli elementi nutritivi in un lungo lasso di tempo preservandoli dalla lisciviazione (in particolare l’azoto).
Stimolo dell’accrescimento radicale: prerogativa di alcuni composti organici intermedi della mineralizzazione (aminoacidi, nucleotidi, vitamine, antibiotici, auxine), nonché di acidi umici e fulvici e di alcune molecole chelanti (siderofori) emessi dalle radici stesse.
Esaltazione della fertilità biologica del suolo: grazie all’opera infaticabile dei microrganismi del terreno si stimola il ciclo dei nutrienti e i meccanismi naturali di resistenza delle piante agli stress biotici (effetti competitivi per spazio e risorse nei confronti di microrganismi patogeni) ed abiotici. In alcuni casi, grazie ai microrganismi della sostanza organica, si registra anche un’azione positiva di degradazione di molecole di sintesi, quali fitofarmaci, e di fissazione dei metalli pesanti accumulatesi nei suoli.
Aumento della capacità di scambio cationica (CSC) del terreno: grazie alla formazione di complessi argillo-umici vengono salvaguardate le perdite per lisciviazione degli elementi nutrienti e favorita la loro liberazione nella soluzione circolante nel momento in cui le piante ne hanno bisogno.
I complessi argillo-umici sono di estrema importanza in substrati fortemente sabbiosi, sterili ed inerti; in un green golfistico su sabbia, con l’apporto di sostanza organica di qualità, la CSC può accrescere fino a sei volte nel giro di 5 anni.
Miglioramento della struttura fisica del terreno: la sostanza organica ha capacità di fare da ponte, e quindi legame, con le particelle del suolo permettendo la formazione di aggregati stabili con conseguente aumento della permeabilità e della struttura. Una corretta permeabilità del suolo facilita l’allontanamento dell’acqua in eccesso, garantisce un migliore equilibrio nel rapporto acqua/aria a livello radicale dei terreni argillosi e nella capacità di trattenimento dell’acqua e dei nutrienti in quelli sabbiosi.
Viene dato ormai per scontato, data la vastità di materiale scientifico a riguardo, che il bilancio positivo dal punto di vista chimico, fisico e biologico del terreno dipenda largamente dal suo contenuto in sostanza organica. La sostanza organica è sempre una percentuale minoritaria del suolo, in Italia si ritiene solitamente un terreno coltivato ne contiene l’1-2%. Avendo terreni tendenzialmente argillosi sarebbe necessario avere valori nettamente maggiori per un’ottimale coltivazione, l’integrazione è quindi fondamentale.
Bisogna però fare attenzione agli apporti in quanto non tutta la sostanza organica ha il medesimo valore agronomico.
Soprattutto quando si parla di fertilizzanti organici è indispensabile valutare con particolare attenzione tipologia delle materie prime di partenza e il processo di produzione.
La sostanza organica di origine animale come farina di piume, farina di corna, farina di ossa, farina di pesce, guano e pollina ha utilità solamente come liberazione degli elementi minerali ivi contenuti ovvero un (blando) effetto nutriente sulla pianta e nessun potenziale humus per il suolo.
Per ottenere dalla somministrazione di sostanza organica l’insieme dei ruoli prima evidenziati, la cosiddetta “Azione Suolo”, è necessario che il materiale di partenza sia di origine vegetale e ben selezionato.
COME COMBATTERE LA RIDUZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA NEL TERRENO
Le piante, per sostenere il proprio ciclo vitale e produttivo, asportano elementi nutrienti minerali, causando un depauperamento nel contenuto in sostanza organica nel terreno di valore proporzionale al livello di intensità della coltura.
ACTIMUS è il concime organo minerale ideale per ristorare il potenziale produttivo del suolo abbinando “EFFETTO FOGLIA” – grazie al contenuto in elementi nutrienti minerali indispensabili allo sviluppo delle piante e “EFFETTO SUOLO-RADICE” – grazie al contenuto in sostanza organica ad alto potenziale humus per esaltare la fertilità biologica del suolo e della rizosfera, il vero cuore del complesso suolo-microflora tellurica-pianta.
ACTIMUS, utilizzabile in agricoltura biologica, è perfetto per l’ambito ortoflorovivaistico, la viticoltura e l’arboricoltura, in quanto capace di esaltare le performance estetiche e produttive delle piante e di innalzare il livello di tolleranza-resistenza delle piante agli stress biotici ed abiotici.
La qualità del prodotto ha solide basi: si parte dalla scelta attenta delle materie prime organiche (con assenza totale di fanghi, rifiuti verdi, urbani e compost di spazzatura) e la loro tracciabilità completa dall’arrivo in azienda alla fine produzione, grazie al laboratorio scientifico integrato, alla resa eccellente in campo, grazie anche ai dosaggi precisi frutto degli innumerevoli studi sul prodotto.
Sono 5 i punti di forza sostanziali che lavorano in sinergia:
base compostataVEGEVERT con panelli e polpa di frutta, stallatico ovino e borre di lana ottenuta tramite il processo attivo biocontrollato BIOTECH C2A per l’igienizzazione e la pre-umificazione delle miscele di sostanze organiche, seguita da granulazione a freddo per mantenere intatta la dinamica batterica del prodotto. La base compostata favorisce il miglioramento della struttura fisica del terreno, delle proprietà chimiche (con la creazione dei complessi argillo-umici) e delle proprietà biologiche del suolo.
biostimolante radicaleOSIRYL per la crescita in termini di lunghezza e volume degli apparati radicali, nonché per la sua protezione in fasi di stress, anche prolungato.
PRO T10 complesso proteico vegetale ossidato a rapida mineralizzazione (il 50% dell’azoto è mineralizzato entro 10 giorni a 28°C) come fonte preziosa di aminoacidi, polipeptidi corti e polisaccaridi attivatori della microflora tellurica biostimolante e della microflora ausiliaria funzionale al biocontrollo dei microrganismi patogeni del suolo.
contenuto equilibrato e rilascio progressivo nel tempo dei principali elementi della fertilità vegetale: Azoto, Fosforo, Potassio (4-3-5) più Magnesio (3%) e i microelementi Boro (con i suoi effetti marcati sulla fioritura) e Zinco (con effetto fungistatico e cicatrizzante).
complementi organici concentrati con proteine di origine animale.
Il valore della sostanza organica di ACTIMUS è confermato dal suo elevato indice di stabilità ISMO pari a 260 kg/t = per ogni tonnellata di materiale apportato si producono 260 kg di sostanza organica umica nobile.
ACTIMUS è uno strumento che concorre alla buona riuscita quanti e qualitativa della coltivazione delle piante; è un attivatore della fertilità biologica della rizosfera con ricadute positive su nutrizione, biostimolazione della vegetazione e biocontrollo della microflora patogena; migliora la struttura fisica del terreno e permette un rapporto ottimale tra macropori con aria e micropori con acqua; favorisce una migliore circolazione di elementi fertilizzanti grazie ad un’incrementata capacità di scambio cationico (CSC) dei complessi argillo umici e una migliorata ritenzione idrica, specie nei terreni più sciolti.
Da un punto di vista fisiologico ACTIMUS è estremamente efficace nel sostenere l’attività fotosintetica e l’immagazzinamento dei carboidrati prodotti negli organi di riserva fondamentali per le attività fisiologiche delle piante e per la fase eterotrofa alla ripartenza primaverile.
ACTIMUS è applicato secondo un dosaggio da modulare in funzione della natura dei suoli e del tipo di coltura. In termini generali si prevedono per Viticoltura e Arboricoltura da 0,7 a 1,2 t/ha, per Orticoltura da 1,5 a 3 t/ha.
Per le colture perenni è ideale distribuire il prodotto tra fine inverno-inizio primavera o post raccolta.